Avellino, ricetta rimonta: solidità record e caccia al primo blitz (ammesso che si giochi)

di Dino Manganiello

Un tourbillon di moduli, gli equivoci tattici figli del mercato, gli infortuni, gli errori, la delusione, la rabbia, i sospetti, i veleni, le polemiche, la contestazione… Soprattutto, i mancati successi con Campobasso, Latina, Monterosi e Fidelis Andria, i tanti pareggi e la vetta troppo distante in proporzione alle attese ed ai proclami della vigilia.

Tutto vero, sacrosanto. Ora però l’Avellino ha trovato un bel passo (6 risultati utili di fila con 12 punti conquistati), ha di nuovo reso fattibile l’idea della rimonta al primato e riportato un po’ di serenità nell’ambiente biancoverde. Ed è proprio grazie a questo po’ di serenità ritrovata che si possono guardare i numeri di questo primo terzo di campionato da un’angolazione particolare, un’angolazione che consente di rafforzare l’idea che il sogno del colpo grosso in questa stagione può restare concretamente fuori dal cassetto.

Ed allora ‘scopriamo’ la solidità, nonostante tutto, della truppa di Piero Braglia: una sola sconfitta in campionato. Dati alla mano, tra le 100 squadre professionistiche (dalla A alla Lega Pro) meglio solo Napoli, Milan, Sudtyrol e Reggiana, imbattute, mentre sono alla pari con i biancoverdi (1 ko) inter, Lecce, Frosinone e Cesena. Ancora: appena 9 reti incassate da Francesco Forte (nella foto), meglio solo Sudtyrol (2), Napoli (4), Cesena (5), Reggiana (6) e Catanzaro (8). Non male. Anzi, si può far leva anche su questo dato. Magari da impreziosire con quella vittoria esterna mai centrata in questa stagione e che manca dal 3 marzo scorso, otto mesi fa, 1-0 a Catanzaro con gol di Bernardotto.

Intanto, in vista della trasferta di Messina, out Scognamiglio e Carriero, inopportuno, con ogni probabilità, rischiare Silvestri. Ammesso che si giochi, però, visto l’ultimo report dalla Sicilia: tre positivi al Covid, due calciatori e un membro dello staff. Venerdì altro giro di tamponi.

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