Concia, gli imprenditori incontrano Sacconi

Concia, gli imprenditori incontrano Sacconi
Concia, appello al Ministro del lavoro, salute e politiche l’onorevole Maurizio Sacconi. Una dettagliata relazione sullo stato dell’arte del polo conciario solofrano è stata sottoposta all’attenzione dell’esponente del governo Berlusconi. Una questione di primario interesse è rappresentata dal capit…

Concia, gli imprenditori incontrano Sacconi

Concia, appello al Ministro del lavoro, salute e politiche l’onorevole Maurizio Sacconi. Una dettagliata relazione sullo stato dell’arte del polo conciario solofrano è stata sottoposta all’attenzione dell’esponente del governo Berlusconi. Una questione di primario interesse è rappresentata dal capitolo depurazione e dalla gestione del ciclo depurativo. Il prossimo trentuno dicembre scade la fase del commissariamento dell’impianto di depurazione “Solofra-Mercato San Severino” per allora si dovrà decidere che tipo di assetto gestionale approntare. I conciatori hanno lanciato l’ipotesi di una società consortile che li veda in prima linea. La Femca Cisl ha puntato invece l’indice sulla necessità di porre il sistema depurativo al riparo dell’ombrello pubblico. Nel frattempo il soggetto attuatore cui è affidata la gestione dell’impianto di depurazione “Solofra-Mercato San Severino” ha annunciato che da gennaio si preannunciano aumenti delle tariffe di depurazione del 20%. E sempre in tema di depurazione c’è da sciogliere il nodo delle acque di spruzzo. Un’ordinanza del commissario di governo per il superamento dell’emergenza Sarno ha disposto la segregazione delle acque di spruzzo. Caso unico fra i poli conciari visto che in altre realtà le acque di spruzzo vengono normalmente conferite all’impianto di depurazione. Il superamento della segregazione delle acque reflue comporterebbe uno sgravio dei costi per le aziende conciarie anche perché andrebbero ad incrementare i volumi dei reflui da conferire all’impianto. Volumi che si sono ridotti a seguito della crisi conciaria e che in parte sono stati addotti dalla struttura commissariale a causa dell’aumento delle tariffe di depurazione. Cambiando fronte, a preoccupare le aziende conciarie è anche la restrizione delle linee di credito a favore delle aziende conciarie. Gli istituti di credito hanno stretto in maniera decisa i cordoni della borsa compromettendo la possibilità per le imprese di operare anticipazione, di fare ricerca, di puntare sullo sviluppo. In pratica mancano le risorse per finanziare il rilancio post-crisi.

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