Aquilonia, il Ministero ha deciso: zero interesse storico per le casette asismiche

Il Ministero per i Beni Culturali e per il Turismo, con nota acquisita al protocollo del comune, che testualmente recita: “si comunica che gli immobili in oggetto (casette asismiche) non presentando interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico, non rientrano tra i beni di cui all’art. 10, comma 1, del D. Lgs 42/2004 e ss.mm.ii..” ha posto la parola fine sulla querelle delle casette asismiche.

Ma esistono tanti capitoli della storia, tutti fondamentali se si vogliono analizzare i processi passati per elaborare quelli futuri e per tanto non si può trascurare nessun passaggio, nessun secolo, neanche quello scorso, quello didatticamente relativo agli studi contemporanei.

Per questo ad Aquilonia hanno deciso di aprire a un confronto pubblico per salvare e riqualificare le casette asismiche che dopo il terremoto del 1930 garantirono un tetto a centinaia di famiglie proteggendole dal freddo pungente dell’Alta Irpinia.

Tra quelle mura costruite in soli 90 giorni nacquero bambini e si avvicendarono storie intime e popolari che oggi, oltre ogni architettura o scelta politica, sono parte di Aquilonia.

Allora se per il MiBACT le casette non rientrano nei beni da salvaguardare, non è così per gli abitanti di Aquilonia pronti a condividere anche iniziative di urban art che nel resto del mondo ha rilanciato aree industriali abbandonate, paesi fantasma o palazzine popolari grigie.

Aquilonia ha tante testimonianze storiche e questa non lo è meno delle altre e allora se il MiBACT sceglie per giurisprudenza, Aquilonia sceglie per la sua cronistoria e rilancia anziché cancellare.

Sarebbe questo il primo progetto sul territorio irpino che anche altri paesi limitrofi potrebbero adottare e ben venga, se in realtà in cui si acuiscono le lacerazioni sociali, si sceglie di parlare di cultura e storia.

Se la politica locale saprà fare squadra, allora Aquilonia avrà un progetto da sviluppare in linea con gli standard europei di riqualificazione delle aree abbandonate su cui Bruxelles punta molto anche con misure economiche dedicate.

Soggetto interlocutore tra le parti è l’associazione Aquilonia – Carbonara che si pone l’obiettivo di riunire intorno a un tavolo professionisti e imprenditori della Street Art per sintetizzare, concretamente, soluzioni possibili e condivisibili. Sin ora, purtroppo, la compagine politica non ha offerto risposte reali, abbandonando al proprio destino la locale amministrazione.

Ad Aquilonia è diventato argomento quotidiano questo delle cassette asismiche e tutti auspicano una sinergia per tutelare una traccia storica della comunità.

Elena Picciocchi

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