Rimosse trappole per volpi e cinghiali: l’operato di Nipaf e Lav

AVELLINO – Il Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Forestale del Corpo Forestale dello Stato di Avellino, coadiuvato dalla LAV di Avellino, ha localizzato e rimosso diversi “lacci” per la cattura di volpi e cinghiali; l’operazione si è svolta in un’ampia area compresa tra Avellino e Montefredane. I “lacci”, mezzi illegali di caccia, non sono altro che fili di ferro opportunamente posizionati terminanti con nodo scorsoio che si stringe quando l’animale vi si impiglia strozzandolo oppure amputandogli una zampa se il povero animale vi capita con l’arto; in ogni caso una morte lenta tra atroci sofferenze è garantita. Nella stessa zona dove sono stati rinvenuti i lacci, nelle scorse settimane sono stati recuperati alcuni cani in fin di vita proprio per essere incappati nelle trappole illegali. “Chiunque, utilizzando queste micidiali trappole, maltratti un animale – dichiara Giuseppe Fanelli responsabile della LAV – Lega Anti Vivisezione di Avellino – si rende responsabile di un grave reato penale che prevede l’arresto fino a 18 mesi, elevati a due anni nel caso in cui il maltrattamento comporti l’uccisione dell’animale”. La LAV ricorda che chiunque possa fornire informazioni utili all’individuazione di coloro che hanno disseminato le trappole recuperate in questi giorni, può contattare il Corpo Forestale dello Stato. Il bracconaggio è un atto illegale ed intollerabile, che procura inutili sofferenze agli animali selvatici e domestici, ogni cittadino può contribuire attivamente a debellarlo rivolgendosi alle autorità preposte. Altri controlli si svolgeranno in tutta la provincia.

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