Macalli: la crisi? Colpe altrui. Non mi dimetto

Macalli: la crisi? Colpe altrui. Non mi dimetto

Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, tuona ancora ed evidenzia come il calcio (in generale) sia malato, quasi da encefalogramma piatto. Intervenuto ieri sera alla trasmissione Il Campionato dei Campioni su Oden Tv, il numero uno della terza categoria calcistica più importante, ha dichiarato: “Le società che rischiano di non iscriversi sono molte, di cui otto sicure. Almeno dieci o dodici sono a rischio clamoroso per essere escluse, ma non abbiamo ancora raschiato il barile. La situazione è drammatica, anche sopra di noi. Il giorno che retrocedono rischiano anche loro. C’è una regola sola da rispettare: per fare calcio bisogna avere i mezzi finanziari. Non ci sono risorse, sono male distribuite. C’è chi ingrassa come i maiali, la Serie A, e chi brucia i miliardi (la Serie B). Quello che succede quest’anno si ripeterà anche l’anno prossimo, in maniera più grave”. A chi, in studio, gli ha chiesto di chi fossero le colpe, ha perentoriamente risposto: “Le responsabilità non sono mie e non non devo dimettermi”. Verrebbe da chiedersi: e allora di chi sono le colpe? E chi avrebbe dovuto vigilare perché ha taciuto fino ad ora?

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