Avellino, Perinetti: «Pazienza non è in bilico, le pressioni e le soluzioni»

Avellino, Perinetti: «Pazienza non è in bilico, le pressioni e le soluzioni»

È un momento complicato per l’Avellino di Giorgio Perinetti che non sa più vincere al Partenio-Lombardi. Contro il Messina la quarta battuta d’arresto stagionale tra le mura amiche dove la gioia dei tre punti manca dal 25 ottobre. Oltre tre mesi di amarezza per i lupi che di fatto stanno gettando un’intera stagione in quello che un tempo era il vero punto di forza dell’Avellino: il Partenio-Lombardi. A fare il punto della situazione, dopo le scuse di mister Michele Pazienza e capitan Fabio Tito è stato proprio il Dt dei lupi che ha parlato ai microfoni di Prima Tivvù.

Avellino, Perinetti: «Pazienza non è in bilico. La squadra è rammaricata, ma bisogna reagire»

LA PARTITA CONTRO IL MESSINA – «Due sconfitte contro due squadre che attraversavano un buon momento di forma. È una sconfitta che segna molto tutti noi. Il mister e il capitano hanno evidenziato il momento e hanno sentito di chiedere scusa per la prestazione perché è un dispiacere che coinvolge tutti noi. Capiamo le reazioni negative che sono naturali dopo una sconfitta. Nel calcio bisogna sempre pensare al domani. Già stamattina abbiamo esaminato la situazione e parlato con la squadra. Sono rammaricati ma bisogna reagire. Abbiamo un impegno immediato che ci permetterà di scaricare la pressione. Dobbiamo ricercare i correttivi per eliminare il problema Partenio».

L’AMBIENTE E LA JUVE STABIA – «Ci vogliamo molto male. A Monopoli parliamo di una vittoria sudata, con tanti sé e tanti ma. A Castellammare valorizzano la vittoria di ieri. C’è chi sopprime tutto, altri che valorizzano tutto. Bisogna trovare una via di mezzo. La Juve Stabia ha meriti indiscussi, ma ci sono anche delle casualità che aiutano».

PAZIENZA IN BILICO? – «Queste situazioni vengono sempre fuori quando non si vince. Non c’è alcun problema. Ci siamo confrontati, abbiamo parlato insieme con la squadra. Tutti siamo in discussione quando non ci sono risultati. La contestazione di ieri è dovuta alla delusione ma è normale e l’accettiamo. Deve farci riflettere per fare meglio. La notizia del contatto con Clotet mi fa ridere. Viene da Salerno, da un collega che lavora con il Benevento. Hanno tutte le intenzioni nel destabilizzare l’ambiente. Non sono pazzo. Non verrebbe mai ad Avellino in questa categoria».

Avellino, Perinetti: «Pazienza non è in bilico, le pressioni e le soluzioni»
Mister Michele Pazienza nella sfida contro il Messina | Credit: Sandro Montefusco

Avellino, Perinetti: «Evitare gol stupidi e sfruttare le palle inattive»

L’EQUILIBRIO DELLA PIAZZA – «Ci vuole equilibrio perché non possiamo passare da zero a dieci e viceversa continuamente. Questa sera dovevo essere alla commemorazione di mia figlia a Viareggio, invece sono qui. Vorrei spiegare cosa secondo me non funziona. Sono arrivato a luglio e credo l’Avellino abbia fatto grossi passi in avanti in questi sette mesi».

COSA MIGLIORARE? – «Credo sia un atto di responsabilità della squadra. Dobbiamo essere capaci di reagire perché non possiamo piangere sugli errori. Il mister deve trovare le soluzioni ma bisogna partire anche dal non prendere gol stupidi. Come quelli contro il Sorrento e il Messina. Dobbiamo migliorare sulle palle inattive e metter meglio la palla in mezzo. Evitare gli errori difensori e cercare di migliorare certe situazioni che potrebbero esserci utili».

LE PRESSIONI – «Questa squadra ha difficoltà a livello mentale e sinceramente non me lo aspettavo. Se prendo il capitano del Cosenza e del Reggina, ovvero calciatori con grande carisma, mi aspetto siano i primi ad aiutare il gruppo a superare i momenti difficili. Quando andiamo a giocare su campi difficilissimi tiriamo fuori queste caratteristiche. Questo aspetto non lo riusciamo a capire. L’impegno c’è tutto, il problema è che non riusciamo ad esprimerci. La pressione la dobbiamo subire ma se riusciamo a stare tutti uniti possiamo fare anche meglio».

L’IMPEGNO DELLA SQUADRA – «Siamo tutti rammaricati. Abbiamo chiesto scusa per una prestazione indecorosa però se si generalizza non va bene. La squadra a livello d’impegno non è mai mancata. Contro il Messina abbiamo toccato il fondo in termini di risposta dopo il gol incassato. Abbiamo sempre sudato la maglia».

IL GRUPPO – «Tito ha detto di non aver mai visto uno spogliatoio così unito. Non ci sono frizioni. Il problema è che nemmeno loro riescono a spigare queste difficoltà in casa. Li stiamo aiutando a pensare solo al campo. Se pensiamo partita dopo partita probabilmente faremo meglio. Cerchiamo di portare la mentalità che mettiamo in trasferta anche in casa».

Avellino, Perinetti: «Pazienza non è in bilico, le pressioni e le soluzioni»
Credit: Sandro Montefusco

Avellino, Perinetti: «Il mercato e le presunte frizioni con Pazienza»

LE CONCAUSE DEL MAL DI PARTENIO – «Il giocatore rimane una persona molto sensibile e in generale è fragile. Legge i social ed è ferito quando viene colpito. La Curva Sud ci ha sempre sostenuto, dentro e fuori. Il calciatore è sensibile addirittura alle pagelle. Non è un alibi, ma sono concause di questo rendimento negativo in casa».

STAGIONE FALLIMENTARE? – «La Cremonese c’ha messo nove anni per vincere la Serie C. Otto Vigorito, sette il Lecce. Nel Girone A sta vincendo una squadra che faceva l’interregionale. A Vicenza hanno speso 17 milioni, cito fonti ufficiali. Sono venuto qui per portare l’Avelino in Serie B ma parto dal 14esimo posto. Di quelli che abbiamo ceduto solo tre stanno facendo bene: Kanouté, Murano ed Illanes. Sei sono riserve, uno è infortunato e quattro sono stati ceduti. Riparto da questo dato. Abbiamo trovato una squadra che sta facendo bene, che ha vinto un campionato interregionale. Hanno avuto un regalo, che è Adorante. Sto cercando di portare l’Avellino per competere per il primo posto, altrimenti ci giocheremo le nostre carte alla lotteria dei play-off».

IL MERCATO – «Le presunte divergenze tra me e Pazienza sul mercato non sono vere. Potete chiamare Conte e Inzaghi e capirete che parlo sempre col mister in merito alle scelte. Il mercato di gennaio è stato improntato sulle scelte di Pazienza. De Cristofaro e D’Ausilio giocavano con Pazienza. Llano lo aveva visionato il mister. Starita lo avevamo preso poi qualcuno ha dato una stretta di mano ed è sparito. Rocca è un calciatore conosciuto e voluto da Pazienza. Prendere Liotti era un’occasione troppo ghiotta. Adesso è pronto».

L’INSERIMENTO DI LLANO – «Viene da un altro mondo ma i derby argentini li conosciamo tutti. Deve adattarsi ad un contesto diverso».

Avellino, Perinetti: «Pazienza non è in bilico, le pressioni e le soluzioni»
L’esordio stagionale di Daniele Liotti | Credit: Sandro Montefusco

Avellino, Perinetti: «Il Presidente è sempre presente. Pazienza è scosso ma è normale»

IL POTENZA – «Le insidie sono le solite. È un squadra che ad inizio stagione era pronosticata come outsider del campionato. C’è un clima particolare e vorranno riscattarsi. Fuori casa abbiamo sempre risposto in maniera positiva. Mi auguro sia ancora così nonostante qualche acciacco».

IL CONFRONTO CON IL PRESIDENTE – «È sempre presente nei momenti decisivi. Dopo la sconfitta era negli spogliatoi a confortare la squadra. Oggi sono in difficoltà io con lui per tutti gli sforzi fatti. Siamo doppiamente in debito con lui. Ha fatto e sta facendo sacrifici importanti per questa squadra. Si fa sentire anche senza sbattere i pugni sul tavolo. Speriamo non si arrivi mai a questi livelli».

LA CONTESTAZIONE CONTRO PAZIENZA – «È scosso ma è normale. Mi auguro sia uno sprono ma è normale lo sfogo della Curva Sud. Ad Avellino il calcio è quasi una religione. Forse è rimasto rammaricato per qualche parola, tipo presuntuoso, che non gli si addice».

I LIMITI CASALINGHI – «In Italia siamo maestri di tattica. Mazzone diceva che la tecnica è il cibo dei ricchi, la tattica quello dei poveri. Tutti, dopo le quattro reti al Monopoli, hanno preso le contromisure ma in casa è sempre più difficile».

LA GESTIONE DEGLI ARBITRI – «Non mi piace la gestione. Col Sorrento Ricciardi prende una scarpata che ci è costata due partite e mezzo. Le ammonizioni di Sgarbi e Patierno per simulazione ci hanno tagliato le gambe e non potevamo più pressare. Gli arbitri che consentono sistematicamente quello consentito a Baldi in Avellino-Juve Stabia non è regolare. L’intervento di Leone era da rosso. L’Avellino in casa è stato tartassato di cartellini gialli mentre è stato consentito sistematicamente di picchiare».

Avellino, Perinetti: «Pazienza non è in bilico, le pressioni e le soluzioni»
Il presidente Angelo Antonio D’Agostino

Avellino, Perinetti: «La mia dedizione è totale. Il 29 novembre perdevo mia figlia ma ero con la squadra»

L’IMPIEGO DI MARCONI – «Avevamo trovato anche la sistemazione a Marconi nelle ultime ore di mercato. Avrebbe giocato in Serie C ma in altro girone. Il presidente, su indicazione del mister, ha rinunciato a risparmiare l’ingaggio di Marconi. Credo sia un ulteriore atto di volontà da parte della dirigenza».

LA VIAREGGIO CUP – «Ho voluto fortemente che l’Avellino partecipasse alla Viareggio Cup. La presenza è molto importante e sono contento che la società abbia aderito a questa manifestazione. L’Avellino non lesina nulla per il settore giovanile. Facciamo un in bocca al lupo ai ragazzi».

LA QUERELLE COL BARI – «C’è stato un equivoco che mi ha molto amareggiato. Non volevo offendere nessuno, perché è stato un momento di goliardia. Non volevo offendere nessuno dicendo “forza Bari” a Ciro Polito e ai giornalisti di Bari. La mia dedizione all’Avellino è totale. Sono mesi che passo in albergo e al campo. Pretendo un minimo di rispetto e non posso essere confutato da una banalità. Vorrei ricordare che il 29 novembre perdevo mia figlia ed ero in ritiro con l’Avellino. Credo questo basti a dimostrare quanto tenga alla causa biancoverde».

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