Avellino Calcio: esordio sofferto in campo (1-1 con Campobasso) e agli ingressi

Non va oltre il pareggio (1-1) contro la matricola Campobasso un Avellino su cui c’è tanto da lavorare ancora.

Eppure c’è stata una lunga fase di preparazione al campionato al quale, però, la squadra guidata anche quest’anno da Braglia, si è presentata in condizioni non ottimali, deludendo ampiamente le aspettative.

Il Campobasso ha offerto una bella prestazione, passando meritatamente in vantaggio a metà della ripresa con il nuovo entrato Di Francesco che ha trafitto Forte con un forte tiro dal limite dell’area.

In precedenza l’Avellino aveva colpito per tre volte i legni della porta avversaria, con Kanuotè, Mignanelli e Plescia ma nel calcio vince chi riesce a mettere la palla in rete.

Al 33′ della ripresa è stata evitata la sconfitta grazie al rigore trasformato da D’Angelo, concesso dall’arbitro per un fallo sull’incontenibile Kanoutè.

Il pubblico, tornato finalmente sugli spalti, non è apparso soddisfatto per l’opaca prestazione di un Avellino che può avere tutte le attenuanti di questo mondo ma – se deve vincere il campionato – non può farsi mettere sotto da un Campobasso poco modificato rispetto a quello che giocava in serie D.

Non si può rischiare di perdere la partita di esordio, insomma, specialmente se l’obiettivo è quello di salire in serie B e quindi nella massima divisione in coincidenza con l’inaugurazione del nuovo stadio Partenio, prevista per il 2024.

Capitolo Braglia

Qualcuno lo faccia bene intendere all’allenatore.

E stavolta Braglia non venga a raccontarci dei tre legni colpiti dai suoi giocatori, delle tre assenze per squalifica, degli elementi non ancora in piena forma. E’ stato confermato per vincere il campionato.

Nel suo curriculum – lo dicono le statistiche ufficiali – spiccano diversi esoneri avvenuti proprio nelle stagioni in cui il tecnico toscano è stato confermato dalla società in cui aeva lavorato l’anno precedente.

Auguriamo al 66enne Braglia che la storia non si ripeta ad Avellino, non tanto per il suo palmares, quanto per la necessità di vedere la squadra del presidente D’Agostino approdare in serie B.

Parli meno, insomma, e costruisca di più. Anzichè offrire i suoi sfoghi alla stampa oppure sbraitare contro arbitri e assistenti, Braglia farebbe bene a parlare con la società per fare arrivare in extremis qualche giocatore che possa offrire maggiore concretezza, ora che mancano 48 ore alla chiusura del calciomercato.

Tifosi delusi dall’Avellino e arrabbiati per le lunghe attese ai cancelli, dove la disorganizzazione è stata enorme, costringendo le persone a restare per tanto tempo in fila, senza distanziamento alcuno – alla faccia della normativa anti Covid – per andare a vedere una partita che ha concesso scarso divertimento e tanta mediocrità da parte della squadra del cuore.

E meno male che il Campobasso ha fatto vedere un pò di calcio: sportivamente bisogna ammetterlo, senza volere essere ostinatamente tifosi con il prosciutto sugli occhi.

Con un Avellino come questo, c’è da stare con gli occhi bene aperti, anzi spalancati.

AVELLINO-CAMPOBASSO 1-1

MARCATORI:  24’ st Di Francesco (CB), 33’ st D’Angelo (AV, rig.)
AVELLINO (3-4-2-1): Forte; Silvestri, Sbraga, Bove (1’ st Scogliamiglio e dal 25’ st Micovschi; Ciancio, Mastalli (11’ st De Francesco), D’Angelo, Mignanelli (11’ st Tito );  Carriero, Kanouté, Plescia (25’ st Gagliano ). Pane, Pizzella, Matera, Rizzo, Messina. All: Braglia.
CAMPOBASSO (4-3-3): Raccichini; Fabriani, Menna, Dalmazzi, Vanzan; Bontà (49’ st Nacci), Giunta (18’ st Tenkorang), Candellori; Liguori (29’ st Vitali ), Rossetti (29’ st Parigi), Emmausso (18’ st Di Francesco).  In panchina: Zamarion, Coco, Sbardella, Pace, Martino, Di Biase, Magri. Allenatore: Cudini.
ARBITRO: Caldera di Como.
NOTE: serata fresca, terreno in buone condizioni, spettatori 3500 circa di cui 200 ospiti. Ammoniti: Bove, Dalmazzi , Menna per gioco scorretto, Vitali per comportamento non regolamentare. Angoli 2-2. Recupero: pt 1’, st 5’.

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