La città delle incompiute e il sindaco-giornalista accusa la stampa

Giusto due anni fa il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Ottavio Lucarelli, asserì che “Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, peraltro giornalista pubblicista, mostra scarso rispetto per la sua stessa professione”.

Si parlò di azione disciplinare nei confronti del primo cittadino di Avellino, essendo comunque un iscritto all’Ordine Professionale invirtù di un tesserino ottenuto nel lontano 2005.

Sono trascorsi due anni e di azioni disciplinari nei confronti di Festa Gianluca nulla risulta sul sito dell’OdG.

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Una volta può accadere che il sindaco sbrocchi e dichiari cose sopra le righe. Ora Festa si ripete dimostrando irritazione nei confronti della stampa avellinese

Lo ha fatto durante il consiglio comunale di ieri, senza che nessun componenti di maggioranza e opposizione alzasse un dito in difesa di una “parte della stampa” a cui pure costoro spesso si rivolge, tirando i giornalisti per la giacca pur di avere visibilità.

Bene farebbe l’Ordine dei Giornalisti a intervenire, possibilmente e finalmente in modo concreto perchè certe affermazioni uscite dalla bocca del sindaco, potrebbero essere condivise da qualche suo sostenitore pronto a intraprendere qualche sgradevole iniziativa nei confronti dei “giornalisti cattivi” pure di accattivarsi la benevevolenza del suo “capo”.

Inutile commentare le deliranti frasi pronunciate da Festa contro “parte della stampa”, quella che probabilmente non esercita la funzione di scendiletto nei confronti di un primo cittadino abituato a essere magnificato da qualche leccaculo magari fornito di tessera professionale conseguita, al suo pari, chissà come.

Quanto alle critiche ricevute da “parte della stampa”, queste sono sicuramente maggiori rispetto a quelle che dovrebbe proporre una opposizione silenziosa non riesce spesso a manifestare.

Da primo cittadino e oure giornalista, il sindaco dovrebbe sapere che quando egli riscontra una “mistificazione dei fatti”, può procedere con i mezzi consentiti dalla legge, ovvero attraverso querela. Altrimenti stia zitto, facendo più bella figura.

I resoconti giornalistici che la stampa fornisce ad Avellino, più delle volte sono fatti di “cronaca” anzichè critica, ovvero di narrazione di fatti e misfatti che, in una città come Avellino, sono all’ordine del giorno. C’è materiale in abbondanza per descrivere quanto avviene nel capoluogo per situazioni non sempre esaltanti, con un elenco infinito di cose da raccontare.

E ora attendiamo che l’Ordine dei Giornalisti si dimostri finalmente concreto. Magari potrebbe essere opportuno anche un intervento del Prefetto, o no?

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