Centrodestra, la rabbia degli scontenti, il caos e l’imbarazzo degli elettori irpini

Continua il caos nel centrodestra con dichiarazioni al vetriolo degli esponenti irpini “scartati” in vista delle prossime Politiche per far posto a soggetti paracadutati dall’alto che niente hanno a che fare con l’Irpinia.

Franco Di Cecilia, in lizza fino all’ultimo per una candidatura con FI, ha evidenziato la carenza di rappresentanza in Alta Irpinia e l’inadeguatezza dell’offerta politica che proietterebbe a Roma una classe parlamentare al di sotto del consenso.

Sulla stessa linea Girolamo Giaquinto che ha parlato di scelte frutto di un sistema verticistico, senza contatto con il territorio e che lasciano l’amaro in bocca.

C’è forte imbarazzo tra gli stessi simpatizzanti i quali si rendono conto che, esprimendo un voto per uno dei simboli della coalizione del centrodestra, favorirebbero l’elezione di personaggi che mai avrebbero pensato di scegliere.

Il malcontento tra militanti ed elettori del centrodestra è tangibile: al centro delle polemiche la parentopoli applicata in Campania con Sandra Lonardo (moglie del sindaco di Benevento, Clemente Mastella), candidata nel collegio uninominale del Senato di Benevento, ma che ha anche ipotecato l’ingresso in Parlamento col primo posto nella lista plurinominale senatoriale Avellino-Caserta-Benevento e con due secondi posti nelle altre circoscrizioni. E pensare che lady Mastella, a novembre, aveva detto: “Ora produco panettoni, la politica è solo amarezze”.

Singolare il caso del primario chirurgo del Cardarelli Carmine Antropoli, terzo nel collegio plurinominale di Avellino per la Camera e della sua compagna Lucrezia Cicia schierata a Caserta. Faranno tutto in famiglia.

Il polverone è stato alimentato anche dalla guerra intestina in Forza Italia che ha avuto il suo apice nel conclamato blitz nella notte antecedente alla presentazione delle liste da parte dei dirigenti campani che avrebbero cambiato le carte in tavola a favore di Cosimo Sibilia ed a discapito di Nunzia Di Girolamo, la quale ha denunciato pubblicamente l’atto, da lei definito vergognoso.

Di pochi giorni fa l‘infelice post su facebook dell’ex Ministro (candidata al secondo posto nel listino Irpinia-Sannio ed al primo in un Collegio dell’Emilia) che ha generato una panacea di polemiche: “Andando via ho sofferto le lacrime di mia figlia – ha scritto la De Girolamo – un mese senza la sua mamma a causa della cattiveria di qualcuno che, entrando in politica, ha lasciato l’anima a casa. Quelle lacrime le porto con me a Bologna”.

Una frase giudicata inopportuna, per usare un eufemismo, considerando che migliaia di giovani irpini sono costretti ad abbandonare addirittura la propria nazione per trovare un posto di lavoro.

Seconda posizione per il Senato per il presidente della Lazio (con interessi ben noti nella Salernitana) Claudio Lotito a cui la città di Avellino dovrebbe dare i voti per l’elezione in Parlamento. Lotito è al secondo posto nel listino del collegio proporzionale Avellino-Benevento-Terra di Lavoro, subito dietro Sandra Lonardo.

Ma il primo premio per le candidature calate dall’alto per il centrodestra va sicuramente a Pino Galati, politico calabrese, in quota uninominale Senato per Noi con l’Italia.

Galati è anche candidato nel listino plurinominale a Catanzaro ed una sua eventuale vittoria nel maggioritario avellinese permetterebbe l’ingresso in Parlamento a Barbara Blasi che, in caso di elezione, sarebbe sicuramente pronta per un lungo pellegrinaggio nella  provincia di Avellino.

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