Provincia, presentazione Report economico

Provincia, presentazione Report economico
Né depressa, né esaltata la Provincia prova a trovare la strada del rilancio. Il rapporto economico dell’Assessorato alle Attività produttive è la base di discussione con studiosi e politici per l’avvio di un confronto con il territorio che comincerà nelle prossime settimane. Il primo appuntamento, …

Provincia, presentazione Report economico

Né depressa, né esaltata la Provincia prova a trovare la strada del rilancio. Il rapporto economico dell’Assessorato alle Attività produttive è la base di discussione con studiosi e politici per l’avvio di un confronto con il territorio che comincerà nelle prossime settimane. Il primo appuntamento, a cura della Provincia di Avellino, è con la presentazione del report economico che si svolgerà alla Camera di commercio di Avellino giovedì 14 gennaio 2010 alle ore 15.00. Ne discutono: Carlo Borgomeo presidente Fondazione Sud Napoli, Giovanni Cannata Rettore Università del Molise, Ciriaco De Mita europarlamentare, Giuseppe De Rita, segretario generale Fondazione Censis, Marco Vitale, Economista d’impresa. Saluti Cosimo Sibilia, presidente Provincia di Avellino. Coordina Giuseppe De Mita, vice presidente Provincia di Avellino e assessore alle attività produttive e alla programmazione europea.
Il rapporto
Il rapporto nasce dall’esigenza di riprendere la discussione sullo stato dell’economia e della società irpine a partire da una ricognizione della situazione attuale, nel tentativo di avere un quadro analitico depurato da esaltazioni o depressioni. Mettendo da parte le opinioni sullo “sviluppo” o sulla “crescita”e concentrandosi su di un approccio alle condizioni del governo dei processi di evoluzione delle comunità irpine, il dibattito del 14 gennaio 2010 proseguirà attraverso incontri territoriali e nelle sedi istituzionali.
Il contenuto della ricerca
Dall’analisi dei dati statistici e degli indicatori economici emerge una fotografia dell’esistente che contempla il progressivo invecchiamento della popolazione e lo spopolamento che tocca le zone più interne dell’Irpinia. Nel report si tenta anche di rintracciare gli esiti della stagione della programmazione negoziata degli anni ’90 e primi anni del Duemila, che tante energie e speranze aveva mobilitato in provincia di Avellino, e della progettazione integrata del periodo 2000-2006 che, qui come altrove, pur a fronte di notevoli risorse utilizzate non è tuttavia riuscita a innescare stabili processi di sviluppo nei settori nei quali è intervenuta.
La proposta
A partire dal gap sulle “infrastrutture economiche” non tanto in termini di numerosità quanto soprattutto sotto il profilo della accessibilità, della qualità e dei servizi, lo studio traccia alcune linee di indirizzo strategico. La condizione di “centralità” del territorio irpino nel Mezzogiorno fa di immaginare una strategia finalizzata a fare della provincia di Avellino, attraverso adeguati interventi in mobilità, comunicazione e logistica, un “nodo” attivo e dinamico tra i sistemi territoriali Tirreno-Adriatico. Si individua la provincia di Avellino come player in questo “ruolo” territoriale; con il sostegno alle imprese presenti e l’attrazione di nuove, la valorizzazione e promozione delle “qualità diffuse” del territorio irpino, si possono affrontare e superare gli “squilibri” che toccano la provincia di Avellino al suo interno (tra l’area orientale e quella occidentale) e nel rapporto con la Campania (fascia costiera – “zone interne”).
Gli indicatori
Si segnalano da una parte il notevole calo dell’export, la crisi dei distretti conciario e tessile, l’aumento della Cassa Integrazione Guadagni (in particolare legato alle difficoltà del settore automotive) e, dall’altra, la tenuta del numero di imprese sul territorio, il ruolo importante assunto dalle costruzioni e dal settore dei servizi, il forte aumento dell’export del settore agroalimentare.

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