Processo breve, De Luca: “E’ amnistia mascherata”

Processo breve, De Luca: “E’ amnistia mascherata”
“Dietro il processo “breve” o “certo”, comunque la maggioranza voglia definirlo, si nascondono problemi personali ben individuabili. Ho l’impressione che si voglia arrivare ad un’amnistia mascherata e che non si abbia il coraggio di assumere una posizione netta. Si vogliono garantire i vertici, o so…

Processo breve, De Luca: “E’ amnistia mascherata”

“Dietro il processo “breve” o “certo”, comunque la maggioranza voglia definirlo, si nascondono problemi personali ben individuabili. Ho l’impressione che si voglia arrivare ad un’amnistia mascherata e che non si abbia il coraggio di assumere una posizione netta. Si vogliono garantire i vertici, o solo uno di essi, degli Organi Costituzionali? Allora si faccia una norma costituzionale”. Così il senatore del Pd Enzo De Luca, intervenuto ieri sera nella discussione in Aula sul disegno di legge n.1880, relativo alle misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi. “Il confronto in Commissione Giustizia e quello, ancor più ampio, nelle diverse sedi politiche e tecniche, oltre che davanti all’opinione pubblica – ha aggiunto De Luca – ha dimostrato ampiamente che la stessa maggioranza parlamentare aveva lavorato troppo in fretta sul testo della legge, pur presentata a suo tempo come intenzionata a risolvere il “problema dei problemi”, quello, cioè, delle interferenze tra sovranità popolare e potere giudiziario e invece, probabilmente, interessata solo a liberare il Presidente del Consiglio da uno scomodo appuntamento con la giustizia”. De Luca, con la senatrice Emma Bonino e il sen. Gerardo D’Ambrosio, ha sottolineato l’inefficacia della risposta legislativa della maggioranza, che sostituirà ad una giustizia lenta una giustizia che rischia di diventare appannaggio di pochi eletti, in violazione del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, che non salvaguarda il diritto, non essendovi certezza che i processi giungano a sentenza, con il rischio che nelle aree del Paese a forte presenza criminale i cittadini finiscano per rivolgersi alla criminalità organizzata. “Per non parlare del fatto che il ddl salva i corrotti, condanna gli immigrati irregolari e rischia di far saltare, a causa della prescrizione, molti dei processi già avviati per reati ambientali – ha ricordato il sen. .I tempi diversamente distribuiti consentiranno di arrivare a sentenza? E se non si arriva a sentenza, è giusta la prescrizione dei processi, l’annullamento dei diritti? La prescrizione dei processi è moralmente accettabile? E’ sostenibile, dal punto di vista della moralità pubblica, una prescrizione che non dà una risposta alla domanda sul diritto leso, compromesso, negato?”. Di qui la proposta di redigere una norma costituzionale. “Contingentando i tempi, in una democrazia che funziona, per approvare una norma costituzionale, con doppia lettura di Camera e Senato, basterebbero cinque mesi – ha concluso De Luca – Se invece si vuole “un lodo”, al riparo dalla decisione della Corte Costituzionale, la maggioranza abbia il coraggio di chiederlo al Parlamento, senza ipocrisie e sotterfugi dannosi per il Paese e la nostra democrazia”.

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