Merito è Libertà, La Sala sulle dimissioni del gruppo Pdl

Merito è Libertà, La Sala sulle dimissioni del gruppo Pdl

Pubblichiamo le riflessioni dell’esponente di Merito e Libertà, Raffaele La Sala, sulle dimissioni del gruppo consiliare Pdl alla Provincia.
La politica irpina nelle ultime settimane riflette pericolosamente, tra lacerazioni, agguati, ‘veleni’, ed ambizioni smodate, la torbida ed incerta condizione generale che apre crepe profonde nei maggiori (e fragilissimi) partiti. Partiti, mai veramente partiti, che bruciano con disinvolta leggerezza riferimenti, esperienze consolidate e rassicuranti certezze, mentre il proscenio si affolla di uomini scicche e femmene pittate (secondo la felicissima citazione dell’on. Emilio D’Amore) incapaci di incarnare storie, sofferenze, speranze. E’ un quadro francamente desolante nel quale, forse, le dimissioni rassegnate dal gruppo provinciale del Pdl, sia pure nelle mani del Presidente Sibilia (e perciò, per ora, senza conseguenze), possono rappresentare un clamoroso segnale di discontinuità, o viceversa la presa d’atto (a questo punto definitiva) di una condizione di impotenza. Se non addirittura di sostanziale ‘inutilità’, in un partito che non è né liquido e neppure gassoso…semplicemente non c’è. Per questo, al di là dei velleitarismi allo zero virgola, di più o meno ostentate fedeltà berlusconiane, torna attuale e necessaria la proposta culturale e politica di “Merito è Libertà”: restituire al cittadino la possibilità, anzi il diritto negato, di eleggere i suoi rappresentanti, ripartire dai territori e dalle loro naturali vocazioni, investire nell’alta formazione, valorizzare il merito come condizione (non esclusiva) di libertà. E’ affidato oggi al  Presidente Stefano Caldoro il compito veramente titanico di segnare una svolta e di farlo in una delle regioni più martoriate del Mezzogiorno, stretta com’è nella tenaglia di un sistema criminale e del sistema di potere bassoliniano che, seppure sconfitto, controlla ancora apparati e gangli vitali della macchina pubblica. Finora il braccio di ferro, assai più insidioso di quanto le stesse cronache abbiano riportato, lo ha visto alternare certezze e cedimenti. La stessa minaccia delle dimissioni peraltro, può essere interpretata come una prova di forza o una mossa disperata. Ma è proprio in queste scelte che si realizza e si legittima una leadership o si prende atto, con rammarico, di un fallimento. O il Pdl ritrova la bussola, non solo in Campania, di una non effimera rappresentanza politica nei territori, o si condanna ad un rapido e bruciante declino, che neppure il carisma di Berlusconi potrà più fermare. E non basteranno ad arginare la crescente sfiducia verso una classe politica evanescente (e talvolta perfino sprovveduta) le fragili e tardive proposte di rinuncia a qualche privilegio o le insignificanti e demagogiche riduzioni di stipendio. Prima ancora di dover rimpiangere la politica di ‘professione’, forse si può provare con la rivoluzione copernicana delle coscienze. It’s up to us.
Raffaele La Sala

SPOT