GD: dimostrata nei fatti autonomia dal Partito Democratico

GD: dimostrata nei fatti autonomia dal Partito Democratico

“In merito alle esternazioni mezzo stampa da parte dei membri della giovanile di Area Marino & Co., ci tocca rispondere in maniera appropriata ed aprire una seria parentesi riflessiva”. E’ quanto affermano attraverso una nota i Giovani Democratici della Provincia di Avellino.
“Volontà comune, infatti, è sempre stata quella di non rispondere mai alle dichiarazioni che in alcune occasioni, sempre dalle stesse persone, sono state riportate sulle pagine dei giornali, ma è giunta l’ora di smetterla con la demagogia, di smetterla con le illazioni che fanno solo male all’organizzazione dei giovani democratici e al nostro partito.
I Giovani Democratici stanno adottando una linea politica responsabile e coesa su tematiche importanti, dimostrando nei fatti la loro autonomia dal Partito Democratico con discussioni ed atti politici formali presentati nelle opportune sedi.
Questi stessi giovani, che oggi ci tacciano di averli esclusi, hanno ritenuto superfluo perorare la propria causa all’interno di quello che è uno dei tanti momenti di confronto ufficiali nella vita dell’organizzazione: la direzione provinciale (rigorosamente a porte aperte); hanno tentato, però, di ottenere quelle stesse “poltroncine” di cui ci accusano essere monopolizzatori, per vie alternative e traverse.
A tal proposito la loro disattenzione si è registrata più volte e appare quanto mai significativo che “la parte più attiva e propulsiva”, si limiti a riportare esclusivamente numeri che non rispecchiano neppure la realtà (i nostri tesserati sono oltre 500 e non 300; i circoli costituiti in provincia sono 37 e non 35) e non tenga minimamente in considerazione, quanto di buono da questa organizzazione è stato messo in campo nel corso di questi mesi. Se davvero fossero così attenti ai programmi, infine, dovrebbero sapere che, nonostante la forte dialettica interna, si è sempre discusso di contenuti e di proposte; così è sempre stato e così è stato anche nell’ultima direzione: privatizzazione dell’acqua, lavoro, rapporti con le associazioni, struttura organizzativa della giovanile, trasparenza nella pubblica amministrazione, interventi per le politiche giovanili e le politiche sociali, CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari), scuole di formazione e ambizioni per il futuro di questa giovanile sono stati l’oggetto centrale della discussione. Dati e argomenti, che la dicono lunga su quanto nel corso di questi mesi si siano preoccupati di far crescere la giovanile!
Non accettiamo, dunque, accuse infondate, da chi usa proiettare atteggiamenti di falso moralismo poco consoni all’ambito della nostra organizzazione e adottati normalmente nella propria azione politica quotidiana. Non avendo ben chiaro il concetto di giovanile che emerge con questi comportamenti, vorremmo capire a questo punto qual è l’obiettivo reale di queste esternazioni strumentali, che “casualmente” vengono fuori a ridosso di importanti appuntamenti legati alla vita del PD.
Riteniamo non sia possibile ragionare ogni volta volendo ottenere e pretendere a priori un ruolo di rottura degli equilibri per raggiungere e perorare esclusivamente interessi personali o comunque autoreferenziali.   Se l’intenzione primaria resta soltanto quella di chiedere senza dare niente in termini qualitativi alla giovanile o peggio ancora, produrre solo per sé, non possiamo che augurare di perseguire, come meglio credono, le loro aspirazioni politiche e sociali.
Per conto nostro, abbiamo ritenuto necessario questo chiarimento a mezzo stampa, che è il primo ma anche l’ultimo. Non siamo avvezzi ai titoli sensazionalistici, né tantomeno ci interessano.
Riteniamo che le nostre uscite sui mass media debbano interessare soltanto il nostro operato politico poiché abbiamo troppo a cuore il bene della nostra organizzazione per dar seguito a sterili polemiche attraverso le pagine dei quotidiani.
Di conseguenza, – conclude la nota – ci rendiamo disponibili a qualsiasi forma di confronto, purché avvenga nei tempi e nei luoghi deputati”.

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