Fierro: bene mozione Bersani, ora riunifichiamo Pd

Fierro: bene mozione Bersani, ora riunifichiamo Pd
“I dati, oramai quasi definitivi, dei congressi dei circoli, mostrano un significativo risultato di Pierluigi Bersani ed un esaltante successo di Enzo Amendola”. Così in una nota Lucio Fierro, coordinatore provinciale della mozione Bersani. “Di questo – aggiunge Fierro – ringraziamo tutti quanti si …

Fierro: bene mozione Bersani, ora riunifichiamo Pd

“I dati, oramai quasi definitivi, dei congressi dei circoli, mostrano un significativo risultato di Pierluigi Bersani ed un esaltante successo di Enzo Amendola”. Così in una nota Lucio Fierro, coordinatore provinciale della mozione Bersani. “Di questo – aggiunge Fierro – ringraziamo tutti quanti si sono prodigati in uno sforzo per affermare l’esigenza di una svolta vera, una ri-partenza del PD. Abbiamo lavorato nelle condizioni peggiori, avendo contro l’intero establishment del PD, che non ha esitato neppure di fronte al sovvertimento di ogni regola, che è stata di volta in volta riscritta a colpi di maggioranza a secondo della propria convenienza”. “Su questa base – parla sempre Fierro – dentro un processo di rinnovamento reale e profondo, chiusa la fase congressuale è possibile una riunificazione effettiva, nel rispetto delle differenze che possono essere la ricchezza del PD. I dati che noi consideriamo sono, ovviamente, al netto dell’imbroglio del congresso cittadino, che resta tale malgrado le dichiarazioni del professore Barra e gli anatemi di Impegno. Basti considerare che ancora oggi non sono a disposizione dei membri della Commissione Provinciale per il Congresso le copie dei presunti verbali, benché ripetutamente richiesti. D’altro canto i conti sono presto fatti. Dall’elenco dei votanti dovrebbero mancare quegli iscritti le cui adesioni sono state raccolte da dirigenti locali facenti riferimento all’area bersaniana. Queste sono circa un terzo del totale. Se le depenniamo tutte dall’elenco dei votanti (come sarebbe saggio fare tenuto conto degli appena 42 voti che avrebbe riportato Bersani) ne viene da sé che avrebbero preso parte al voto tutti, indistintamente, anzi molti di più degli iscritti le cui adesioni sono state raccolte da non bersaniani. La Bulgaria al confronto impallidisce. Nell’era comunista la lista unica vi prendeva sì il 95 e passa per cento (come avvenuto nelle presunte votazioni in città), ma gli elettori non superavano il 100% degli aventi diritto. Ad Avellino, tenuto conto che il dato medio di partecipazione provinciale è inferiore all’80% (senza neppure considerare quello delle città di analoghe dimensioni), avrebbero dovuto prendere parte al voto attorno ai 900-1000 elettori. Sembrerebbe, dunque, che con le richieste di dare telefonicamente il numero della carta di identità, ne siano riusciti a far risultare tra i votanti non meno di 200 elettori in più di quelli che la statistica considera accettabili”.

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