Centrosinistra Alternativo, Santoro: “Servono nuovi programmi”

Centrosinistra Alternativo, Santoro: “Servono nuovi programmi”

Così come in tutta Italia anche in Irpinia il centrosinistra si sta riorganizzando con congressi tra formazioni nuove e soggetti datati che cercano di trovare una loro identità. Per analizzare questa nuova fase politica dettata dalla crisi del berlusconismo il corriere ha intervistato il consigliere provinciale del Centrosinistra Alternativo Amalio Santoro che si è espresso in questi termini: “Ormai è evidente la crisi politica del Pdl, la sua deriva politica e morale, la sua rottura interna non mancherà di creare conseguenze anche nella nostra provincia. Al momento le difficoltà della destra non sembrano premiare il centrosinistra che paga una sorta di peccato originale, quello di essere nato da un’operazione centralistica, un’intesa tra pochi coperta da primarie plebiscitarie. Prima di celebrare nuove elezioni sarebbe opportuno cambiare una legge elettorale indecente, ma la destra sta alzando le barricate ed invoca scenari da guerra civile, pertanto bisogna prima creare un’alleanza costituzionale forte che abbia la capacità di fermare questa deriva per ripristinare un’agibilità democratica per poi andare alle urne. Il centrosinistra và ricostruito rispettando le diverse identità ed impegnando le classi dirigenti riconosciute e riconoscibili. Il Pd fà fatica ad esercitare il suo ruolo di federatore in quanto si è inclinato il rapporto di fiducia con le altre forze della coalizione. Ritengo inoltre che siano superflui i tavoli di confronto tra i segretari del centrosinistra, ma bisogna puntare su assemblee pubbliche dove definire contenuti, indicare obiettivi e assumersi delle responsabilità, il centrosinistra deve tornare nei cuori dei cittadini.
Rispetto ai programmi l’Irpinia necessita di numerosi interventi in quanto l’emergenze sono innumerevoli, in primo luogo quella produttiva, poi quella sui rifiuti, dove ritengo che vada riconfermata la provincializzazione del ciclo senza se e senza ma e la sua gestione pubblica e non ultimo il problema della sanità, sempre più preoccupante. Ho l’impressione che si và disperdendo il valore anche simbolico della mobilitazione della gente dell’Alta Irpinia, siamo passati da una battaglia contro il piano Zuccatelli all’accettazione passiva di una sua modulazione, penso che non bisogna abbassare la guardia, così come suggeriscono i comitati dei cittadini e incalzare Regione e commissario affinchè quel territorio non venga privato delle strutture Ospedaliere”. Alla domanda rivoltogli su un’eventuale coalizione con L’Udc si è così espresso: “Penso che con L’Udc sia possibile solo un’alleanza costituzionale breve per fronteggiare la deriva berlusconiana, poichè in quel parito prevale la radice clerical-conservatrice e quindi lo porta inevitabilmente verso destra e pertanto lo rende alternativo al centrosinistra. Per quanto riguarda invece il comune di Avellino si conferma un’atmosfera da basso impero con scenari di abbandono, di sciatteria, di degrado morale che si manifesta anche con una gestione sciatta dell’ordinario, se penso alle esperienze di governo del centrosinistra in Regione e in Provincia, si conferma la necessità di un nuovo centrosinistra che sappia imboccare la strada giusta per una buona politica, con l’obiettivo di superare una sorta di stanchezza democratica che caratterizza questo tempo.”

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