Avellino, PdCi: “Nel centrosinistra irpino occorre patto di unità”

POLITICA AVELLINO – “La personalizzazione della politica e la trasformazione dei partiti in strutture di potere lacerate da guerre per bande è una malattia grave della politica che in Irpinia ha assunto livelli patologici non più sopportabili. Il Partito dei Comunisti Italiani – afferma in una nota la segreteria provinciale – ritiene perciò un grave errore la scelta delle altre forze di sinistra dell’Irpinia di partecipare domani 30 gennaio 2012 ad un incontro sul PD e sul centro-sinistra convocata ad Avellino da un singolo esponente del PD provinciale.
Riteniamo sia scorretto per gli altri partiti del centro-sinistra dare credito ad una componente o a singole persone all’interno del PD. E’ un ingerirsi nel dibattito interno di quel partito che pone seri ostacoli alla realizzazione di un centro-sinistra organico e soprattutto liberato dall’abbraccio mortale della destra, che tenta in tutti i modi di sfruttare le contraddizioni interne al centro sinistra per imporre la sua via di uscita a destra dalla crisi economica che essa stessa ha provocata, aggiungendo il danno alle beffe. Come Partito dei Comunisti Italiani siamo interessati al confronto con l’intero PD e con l’intero centrosinistra senza privilegiare questa o quella componente o questo o quell’esponente a qualsiasi partito esso appartenga.
Dobbiamo ridare credibilità alla politica che è il bene comune più prezioso di una comunità, al fine di consente di vivere insieme, di stabilire rapporti sociali duraturi, di amministrare la vita sociale su principi di giustizia sociale, impedendo che singole persone o gruppi sociali possano prendere il sopravvento su tutta la società nel suo insieme piegandola ai propri voleri e ai propri interessi economici ai danni della collettività.
Chiediamo perciò come Partito dei Comunisti Italiani al centro sinistra Irpino di dar vita ad un patto di unità d’azione che escluda qualsiasi ipotesi di accordo con la destra, comunque connotata, per dare continuità politica e sociale a quel movimento di massa che lo scorso anno ha prodotto le vittorie di Napoli, Milano e Cagliari, fino ai referendum sui beni comuni e che altrimenti rischia di essere distrutto. Questa è la richiesta che fanno i giovani precari e disoccupati, i tantissimi lavoratori in cassa integrazione o senza alcuna prospettiva di ritornare ad un posto di lavoro, le tantissime piccole e piccolissime imprese fallite del nostro territorio.
Occorre rimettere al centro le cose serie della politica, a cominciare dalla questione del lavoro e dalla opposizione serrata a qualsiasi forma di precarietà, ridando alla scuola la sua funzione centrale di incubatrice del futuro, combattendo la immonda riforma Gelmini. Ma occorre anche battersi per il rilancio del Mezzogiorno e soprattutto occorre impegnarsi fino in fondo contro la guerra e le aberranti spese militari che ricadono innanzitutto sui comuni a cui vengono tagliati i fondi per la spesa sociale. Proponiamo quindi a tutti i partiti del centro-sinistra, e non a singoli spezzoni di essi, di realizzare a breve un incontro avente all’ordine del giorno la realizzazione di tale patto di unità d’azione”.

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