Anzalone, presentati 22 emendamenti

Anzalone, presentati 22 emendamenti
“Ho presentato in data odierna alla Segreteria della Presidenza del Consiglio Regionale della Campania 22 emendamenti aventi ad oggetto il Disegno di legge “Misure urgenti per il rilancio economico, per la riqualificazione del patrimonio esistente, per la prevenzione del rischio sismico e per la sem…

Anzalone, presentati 22 emendamenti

“Ho presentato in data odierna alla Segreteria della Presidenza del Consiglio Regionale della Campania 22 emendamenti aventi ad oggetto il Disegno di legge “Misure urgenti per il rilancio economico, per la riqualificazione del patrimonio esistente, per la prevenzione del rischio sismico e per la semplificazione amministrativa”. Non ho potuto – come era mia intenzione – presentare gli emendamenti alla Quarta Commissione perché essa, inopinatamente, ha precluso tale possibilità ai consiglieri da mercoledì scorso, nonostante che i suoi lavori siano lontani mille miglia dall’essere approdati a qualsivoglia risultato. Per la verità, la vicenda di questo D.L. appare sino ad oggi come una delle più brutte e negative pagine della storia della Regione Campania. Infatti, interessi potenti e prepotenti di carattere speculativo e di natura talvolta indecifrata hanno prima gravemente pesato su settori della Giunta Regionale – all’insaputa del Presidente on. Antonio Bassolino e del Vicepresidente on. Antonio Valiante – per approntare un Disegno di legge che si ponesse come strumento di indiscriminata e cinica aggressione e devastazione del già martoriato territorio della Campania ed ora premono sul Consiglio regionale perchè rapidamente lo approvi, semmai ulteriormente peggiorandolo. I 22 emendamenti che ho presentato sono un convinto contributo, dotato di significato e di incidenza, per rendere la legge coerente con criteri e principi in base a cui si legifera con senso etico e avendo come fine il bene pubblico e i bisogni dei ceti più deboli, invece che gli appetiti ingordi e voraci della speculazione e anche del malaffare. Non si scordi che a questo si sono ispirate nel redigere il piano-casa grandi e nobili Regioni dalla fulgida e virtuosa tradizione come l’Emilia Romagna e la Toscana e, con esse, anche la Puglia e per più versi la stessa Lombardia. Volendo dare il senso fondamentale dei miei emendamenti, occorre innanzitutto far menzione di quelli con cui si fa divieto di inserire nel calcolo dell’aumento delle volumetrie edilizie anche quelle realizzate in difformità della licenza edilizia e poi fatte oggetto di sanatoria. Si esclude pure che gli ampliamenti realizzabili si possano cumulare con gli ampliamenti consentiti dagli strumenti urbanistici. Si fa inoltre divieto di ampliare edifici privi di certificato di collaudo statico e di idoneità statica Per quel che riguarda, poi, la sicurezza degli edifici, si prescrive che essi siano progettati e realizzati nel rispetto della normativa antisismica esistente, provvedendo, se necessario, anche all’adeguamento antisismico dell’intero fabbricato. Ho chiesto l’abrogazione di una parte del testo del comma 4 dell’articolo 5 contenente una delle più oscene e spregiudicate enormità speculative, tant’è che essa viene tassativamente esclusa dalle altre Regioni: “il cambiamento di destinazione d’uso in deroga agli strumenti urbanistici”. Ho finalizzato, com’era necessario, i miei emendamenti anche all’obiettivo di fare della legge uno strumento attraverso cui dare alle fasce sociali più deboli e alle giovani coppie la possibilità di avere una civile abitazione in un lasso di tempo da uno a tre anni. Infatti, ho proposto che la Giunta regionale, entro sessanta giorni dall’approvazione della legge, vari un piano-casa per una cifra non inferiore a 200 milioni di euro, che preveda la riqualificazione del patrimonio pubblico esistente, l’acquisto sul mercato di cinquecento alloggi e la costruzione di un numero pari di alloggi. Di questi mille alloggi, ad ogni provincia della Campania non potrà esserne assegnato un numero inferiore a 100.

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