Sibilia a Calenda: “Quale futuro per l’Elital e le aziende irpine ?”

“Quale futuro occupazionale attende i lavoratori dell’azienda El.Ital di Avellino, ormai dichiarata fallita dal Tribunale?”. E’ la domanda che si pone il portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia. Il deputato irpino ha inviato una lettera al ministro dello Sviluppo Economico Calenda, chiedendo all’esponente di Governo un incontro urgente alla presenza degli operatori economici ed istituzionali a vario titolo, per discutere anche delle prospettive in generale del comparto produttivo in provincia di Avellino e Benevento.

“La chiusura di un’azienda – commenta il parlamentare avellinese – rappresenta sempre una brutta pagina che non vorremmo mai fosse scritta, soprattutto perché a pagarne il prezzo più caro sono i lavoratori che, in questo caso, dopo anni di travagli ed incertezze, si trovano ora senza lavoro e con difficili prospettive occupazionali. Per questo ho voluto interessare il Ministro Calenda”.

Nella missiva il portavoce 5 Stelle ha ripercorso brevemente le tappe che hanno portato al fallimento dello scorso 2 marzo, dall’apertura dello stabilimento negli anni ’70 ai primi segnali di crisi negli anni 2000 con la riduzione dei volumi produttivi e il conseguente ridimensionamento dell’organico aziendale.

“Nel corso del tempo – ricorda deputato – sono stati chiesti ai lavoratori dei sacrifici che tuttavia non hanno condotto agli esiti sperati e cioè in una piena ripresa delle attività. Anzi, si è andati avanti ricorrendo alle casse integrazioni e con promesse di un rilancio industriale mai mantenute tant’è che, come riportano gli organi di stampa, alla dichiarazione di fallimento è seguito anche l’invio degli atti alla Procura della Repubblica per valutare eventuali comportamenti illeciti dell’amministratore delegato dell’azienda”.

“Già nell’ottobre del 2015 inviai all’allora Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, una lettera per l’apertura di un tavolo di concertazione tra le parti interessate. Ora rinnovo la richiesta all’attenzione di Calenda perché, dopo il fallimento, deve esserci il momento dell’attenzione per il rilancio dell’attività produttiva in Irpinia con il supporto di tutte le istituzioni”, conclude Sibilia.

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