Pdci, continuano le iniziative in difesa dell’art. 18

Il Partito dei Comunisti Italiani Irpino prosegue la sua iniziativa in difesa dell’art. 18, dopo l’appuntamento di Cervinara, tenutosi domenica 25 marzo durante la quale sono state raccolte centinaia di firme. Per noi Comunisti la difesa dell’art. 18 è punto qualificante per le prossime elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. Noi non avremo alcun dialogo con quanti vogliono abolire l’ultimo baluardo della democrazia reale.
Sull’articolo 18 esistono valutazioni confuse e in alcuni casi del tutto sbagliate. Al tavolo della riforma del lavoro non è in discussione l’abrogazione del licenziamento discriminatorio (per motivi di religione, etnia, di adesione politica ecc.), che è riconosciuto e mantenuto. Il punto vero dell’accanimento del governo riguarda il “licenziamento per motivi economici”. Il datore di lavoro può motivare il licenziamento per motivi economici con la necessità di riduzione dei costi legati di regola a una situazione di crisi aziendale oppure, anche a prescindere da ciò, per attuare una più funzionale riorganizzazione o ristrutturazione dell’impresa (dall’investimento sul capitale all’esternalizzazione in tutto o in parte delle attività aziendali). Il licenziamento per motivo economico può riguardare sia un solo lavoratore sia una pluralità. In entrambi i casi può succedere che vi siano più lavoratori nelle stesse mansioni e con lo stesso inquadramento: il datore di lavoro può scegliere chi licenziare e chi tenere. In questi casi il datore di lavoro – “del tutto legittimamente, in base ad un criterio di corretta gestione economica dell’azienda” – può scegliere di tenersi il lavoratore che produce di più e licenziare quello che rende o produce di meno. La possibilità di ricorso a questo tipo di licenziamento riguarda le imprese fino a 15 dipendenti e tutte quelle con più di 15 che non possano far ricorso alla cassa integrazione, quindi, la stragrande maggioranza delle imprese italiane. Come potete vedere, tutte le chiacchiere che tendono a dire che l’articolo 18 è solo un “fatto ideologico” sono delle solenni falsità. È in discussione, al tavolo sulla riforma del lavoro, la “licenziabilità” a discrezione assoluta dell’impresa. Per tutte queste ragioni, il Partito dei Comunisti Italiani sabato 31, alle ore 10.00, raccoglierà le firme a San Martino Valle Caudina e domenica 1 aprile alle ore 10.00 nei pressi della Villa Comunale di Avellino e in piazza Carlo Poerio a Montesarchio (Valle Caudina).

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