Fino a qualche anno fa erano una nicchia, ma ormai parliamo di un fenomeno mondiale. Sono circa 640 milioni le persone che seguono gli eSports. Possiamo a tutti gli effetti dire che sono entrati a far parte dell’intrattenimento di massa. Vediamo com’è la situazione in Italia e nel resto del mondo.
Ci sono sia gli appassionati hardcore sia a viewer occasionali, certo è che la platea continua ad aumentare. Siamo passati da 532 milioni nel 2022 a ben 640 milioni nel 2025. Sono in Italia si contano circa 7,3 miloni di fan, di cui 3,3 milioni sono spettatori regolari. I Mondiali 2024 di League of Legends sono arrivati a circa 6,9 milioni di spettatori in simultanea, un record storico per un evento eSport.
Giochi e format: dai MOBA ai mobile, con premi da record
Ci sono così tanti format e tante opzioni che gli appassionati hanno solo l’imbarazzo della scelta. Le piattaforme come OscarSpins propongono anche giochi online ispirati ai principali eSports proprio per restare in tema anche quando non si ha il tempo di fare una partita vera e propria. Molti format, infatti, richiedono partite di circa 30-40 minuti e non sempre si ha così tanto tempo a disposizione. Sui casinò online, invece, ci sono giochi che richiedono solo 1 o 2 minuti per una partita, in linea con i ritmi frenetici della vita di oggi. L’idea di fondo è la stessa: tensione competitiva, progressione visibile, highlight immediati. Quali sono i format più amati dagli appassionati?
- MOBA e FPS fanno da architrave (LoL e VALORANT in primis, con LoL che ha firmato il record di picco nel 2024).
- Multi-title festival con montepremi giganteschi spingono l’attenzione anche oltre le community dei singoli giochi. L’Esports World Cup ha distribuito più di 60 milioni di dollari nel 2024 e per l’edizione 2025 si parla di 70 milioni, un nuovo massimo storico.
YouTube Gaming e Twitch sono la prima porta d’ingresso
In Italia, i canali di fruizione più importanti per le competizioni sono YouTube Gaming e Twitch, seguiti dalla TV in chiaro/pay e dai social (Facebook Gaming e altri). Lo streaming è il ponte principale tra le organizzazioni e il pubblico, con dei format che spaziano dalle dirette ai VoD fino agli highlight. Quindi, l’abitudine si è spostata dove le community sono già attive e dove è più semplice scoprire nuovi tornei tramite i creator e le raccomandazioni.
Non dimentichiamo che ci sono milioni di persone in tutto il mondo che non seguono solo gli eventi ufficiali e i pro player, ma anche i creator. Questo contribuisce a far conoscere il gioco da un punto di vista più “umano” perché lo spettatore si identifica più nel creator piuttosto che nel professionista che, invece, rasenta la perfezione.
Gli spettatori in Italia: giovani con l’always on sui display
Chi sono i fan che seguono gli eSports e che contribuiscono a far crescere questo mercato in Italia?
- Più giovani della media entertainment e più concentrati nelle aree urbane.
- Alto uso di abbonamenti e propensione all’acquisto (hardware, merchandise, biglietti per eventi live).
Questo spiega perché i partner endemic (hardware, accessori) restino forti, mentre si aprono spazi anche per i brand non-endemic (bevande, fashion, servizi) che cercano frequenza e segmenti giovani difficili da intercettare altrove.
Soldi e sostenibilità: il mercato cresce, ma con modelli più maturi
Per quanto riguarda la parte economica, le stime per il 2025 indicano un mercato globale in crescita trainato dalle sponsorizzazioni e dai media rights. Diverse analisi convergono su un’industria da 3-5 miliardi di dollari a seconda delle metodologie. È un salto in avanti rispetto al 2023 e conferma che, anche se con alti e bassi, gli eSport stanno consolidando i ricavi “core” intorno ai contenuti live e ai format premium.
Allo stesso tempo, i grandi eventi multi-title, come l’Esports World Cup, riversano le risorse nell’ecosistema attraverso i club championship, i bonus MVP e le qualificazioni. Per chi organizza e per i team significa avere una programmazione più stabile e delle finestre narrative che tengono acceso l’interesse nel tempo.
Cosa ci dice tutto questo sul mainstream degli eSport
La storia, in fondo, è semplice: gli eSport parlano la lingua delle piattaforme e vivono di rituali ormai familiari (finali, stage show, watch party, meme in tempo reale). L’Italia segue il trend globale con una base solida e con punti di accesso chiari grazie a YouTube e a Twitch. I grandi eventi internazionali creano una cornice che normalizza l’idea di seguire gli eSport esattamente come si seguono la Champions League o l’NBA, solo con dinamiche digital-first.
Non c’è dubbio, quindi, che questo settore continuerà a crescere anche nei prossimi anni, i fan sono già pronti per vivere tutto l’hype del momento e per sostenere i nuovi giochi che usciranno. Si sta iniziando anche a parlare di carriere professionali per i gamer, un aspetto che in Cina e in Corea è realtà già da tempo mentre in Europa si sta consolidando proprio ora.




