Sciopero generale: Imbriano (SeL): se non ora quando?

Sciopero generale: Imbriano (SeL): se non ora quando?
Nel dibattito apertosi, negli ultimi giorni, sull’opportunità di proclamare in Irpinia uno sciopero generale, interviene Gennaro Imbriano, Portavoce provinciale del Movimento per la Sinistra ed esponente di Sinistra e Libertà. “L’Irpinia vive in questo momento una crisi dura e senza precedenti.Una …

Sciopero generale: Imbriano (SeL): se non ora quando?

Nel dibattito apertosi, negli ultimi giorni, sull’opportunità di proclamare in Irpinia uno sciopero generale, interviene Gennaro Imbriano, Portavoce provinciale del Movimento per la Sinistra ed esponente di Sinistra e Libertà. “L’Irpinia vive in questo momento una crisi dura e senza precedenti.Una crisi drammatica, che ha chiuso i cancelli di molte fabbriche e che ha determinato la collocazione in cassintegrazione e mobilità di migliaia di impiegati ed operai. Una crisi spaventosa, che sta producendo il silenzioso licenziamento di migliaia di lavoratori, perlopiù giovani e precari, sprovvisti di qualsiasi ammortizzatore. Una crisi che ormai non è più soltanto economica, ma che è divenuta un fatto di enorme impatto sociale. In un momento del genere, penso che lo sciopero generale sia un atto dovuto. Lo sciopero generale, oggi, serve a far emergere la crisi nella sua portata e a smentire gli illusionisti de “il peggio è passato”, è utile a far uscire le tante vertenze dalla solitudine, è necessario per chiedere delle risposte forti alle Istituzioni fin qui latitanti, è indispensabile per richiamare l’attenzione di una politica troppo distratta”. “Questa crisi -continua l’esponente di Sinistra e Libertà- sta attraversando il mondo intero, ma investe in maniera più acuta il Sud. E in particolare l’Irpinia, i suoi settori più ampi e più maturi, come la concia, l’edilizia, il tessile, il metalmeccanico e il comparto auto. Qui nel nostro territorio, in assenza di un intervento pubblico forte, la crisi ci consegnerà accresciute differenze sociali, ma anche una maggiore distanza tra il sistema produttivo irpino e le economie europee più avanzate. Siamo, dunque, ad un passaggio decisivo per i lavoratori e, più in generale, per il futuro dell’Irpinia. E allora, agli amici e compagni del sindacato irpino, che stanno riflettendo sulla proclamazione dello sciopero generale, rispettosamente dico «se non ora, quando?»”.

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