Monteforte irpino intitola caserma all’eroe Covino.La Gala: così si rafforza il legame tra carabinieri e territorio

Un omaggio al coraggio di un servitore dello Stato, ai valori che sono alla base della nostra Repubblica. Lo sottolinea con forza il generale Canio Giuseppe La Gala, Comandante della Legione Carabinieri di Napoli, in occasione della cerimonia di intitolazione della caserma dei Carabinieri di Monteforte alla memoria di Giuseppe Covino trucidato dalle truppe tedesche mentre combatteva a Napoli, all’indomani dell’armistizio.

“L’intitolazione di una caserma dei Carabinieri rappresenta è la sintesi afferma  il generale dell”Arma-  perfetta del legame profondo tra l’Arma dei Carabinieri e la comunità locale”

Ricorda come i Carabinieri “sono il punto di riferimento delle collettività a voi affidate, presidio vivo e concreto dello Stato sul territorio”. Sottolinea il valore forte della presenza degli studenti, a partire dai ragazzi dell’Ic Aurgemma di Monteforte fino ai ragazzi della scuola Cipolletti “questa caserma è la vostra casa, rappresenta persone che hanno un solo compito: aiutarvi a crescere in sicurezza”.

Spiega come “Siamo qui per rendere omaggio a un Carabiniere che, 82 anni fa, ha donato la vita per senso del dovere. È il simbolo di tanti altri che, allora come oggi, sono pronti a farlo. E siamo qui anche per rendere omaggio alla sua famiglia e raccogliere l’eredità morale che ci ha lasciato. Un’eredità che spetta a noi Carabinieri custodire e onorare. Siamo qui per celebrare il legame profondo tra l’Arma e il Comune di Monteforte Irpino”. Chiede ai giovani di ricordare “per sempre questa giornata e il nome del Carabiniere Giuseppe Covino. Pensate: ieri sarebbe stato il suo compleanno. Avrebbe compiuto 110 anni. Nel 1943 il Carabiniere Covino era in licenza, a casa con la moglie e la figlia di due anni. Informato del fatto che i suoi colleghi erano in difficoltà mosso da profondo senso del dovere, è accorso ad aiutarli. E con loro ha trovato la morte. Rendiamo omaggio a lui e a tanti Carabinieri che hanno sacrificato la loro vita.”

Un ricordo che si affianca a quello del brigadiere Carlo Le Grottaglie, caduto recentemente. Anche lui, prossimo alla pensione, non si è tirato indietro: è intervenuto per arrestare dei malviventi e ha perso la vita. Un gesto che gli fa onore e che onora tutta l’Arma”.

A sottolineare il legame forte tra Carabinieri e territorio anche il comandante provinciale Domenico Albanese “Il martirio dei Carabinieri a Teverola, rievocato nel suo messaggio anche dal Ministro della Difesa, costituisce un evento emblematico del contributo fornito dall’Arma durante l’intera guerra di liberazione nazionale. Un contributo di migliaia di uomini, che ben rende la misura della dedizione istituzionale in un passaggio così delicato della storia d’Italia. E noi oggi siamo qui per commemorare un giovane Carabiniere, la cui storia — quella della sua vita e della sua famiglia — si intreccia, grazie al suo coraggio, con il destino della nazione”

Rievoca la sua storia, quello di un giovane cresciuto in una famiglia contadina “Giuseppe Covino nasce a Tuoro di Rocca Bascerana il 29 giugno 1915. Figlio di contadini, contadino egli stesso, si arruola nell’Arma dei Carabinieri e viene assegnato alla Stazione di Napoli-Porto. È lì che presta servizio l’8 settembre 1943, quando, alla notizia dell’armistizio, i militari tedeschi avviano violente rappresaglie contro i militari italiani che, pur in assenza di direttive, daranno vita a una strenua resistenza.

 

Albanese sottolinea come questa cerimonia è “anche l’occasione per celebrare il legame di Giuseppe con la sua terra d’origine: Roccabascerana, che gli ha dato i natali e gli ha intitolato una piazza; e Monteforte Irpino, che da domani — ne sono certo — saprà rendere ancora più vivo e saldo il suo ricordo, onorandone la memoria con il quotidiano impegno dell’Arma.La conferma di questo legame, consentitemelo, è già visibile: nonostante le scuole siano chiuse da settimane, sono qui presenti tantissimi giovani. Gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Aurigemma”, della Scuola Paritaria “Cipolletti”, i partecipanti al campo estivo comunale, gli scout del gruppo Monteforte I, accompagnati da educatori, insegnanti e genitori. Sono certo, cari ragazzi, che questa giornata sarà per voi, come per noi adulti, una grande lezione di buona cittadinanza”.

 

Quindi a risuonare sono i versi dell’Ic Aurigemma dedicati a Covino. Commosso il ricordo di Giuseppe e Francesco Mazzone, i nipoti, che ringraziano “per il grande onore che ci è stato concesso, intitolando la Caserma di Monteforte Irpino a nostro nonno, Giuseppe Covino, Carabiniere, Medaglia d’Argento al Valor Militare. In questo momento così solenne, il mio — il nostro — pensiero va soprattutto alla memoria di quei familiari ormai scomparsi che lo hanno vissuto e amato: i genitori Gaetano e Cristina, la moglie Teresa, la figlia Maria Rosaria, i fratelli Gennaro, Antonio, Alessandro, Pasquale e le sorelle Maria, Nicolina ed Anna.Queste persone, che hanno convissuto per tutta la loro vita con il ricordo e il rimpianto, sono state anche testimoni narranti. Attraverso i loro racconti, a volte struggenti, hanno permesso a noi giovani di conoscere almeno un po’ Giuseppe come uomo.  Questa caserma, oggi a lui intitolata, non è solo un edificio: è un luogo della memoria, un simbolo del suo valore. È il riconoscimento del suo impegno, del suo coraggio, del suo sacrificio e della sua dedizione all’Arma dei Carabinieri”

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