Fai Cisl Irpinia Sannio: tutti uniti contro il lavoro nero

“Ancora una volta sono i lavoratori dell’agricoltura a pagare il prezzo più alto: la vita, in cambio di pochi euro. E’ il caso di Daniele De Biase, un ragazzo di soli 29 anni, morto sabato scorso mentre raccoglieva le ciliegie in un campo di San Martino Valle Caudina.
E’ l’atroce realtà delle Regioni del Sud, che coinvolge non solo i lavoratori extracomunitari ma anche i locali, senza alcuna distinzione. …

“Ancora una volta sono i lavoratori dell’agricoltura a pagare il prezzo più alto: la vita, in cambio di pochi euro. E’ il caso di Daniele De Biase, un ragazzo di soli 29 anni, morto sabato scorso mentre raccoglieva le ciliegie in un campo di San Martino Valle Caudina.
E’ l’atroce realtà delle Regioni del Sud, che coinvolge non solo i lavoratori extracomunitari ma anche i locali, senza alcuna distinzione.
Quando la cronaca denuncia queste morti, ogni volta ritorna alla ribalta il tema del lavoro nero, del caporalato, del lavoro sommerso. Si accendono i riflettori, si alzano i toni delle polemiche, e poi per i più tutto ritorna nel dimenticatoio.
La Fai Cisl NO, non dimentica, non ha mai smesso di lottare, contrastare, denunciare il lavoro nero, il caporalato.
Ricordo a chi accusa il sindacato di essere assente, di interessarsi solo dei lavoratori che hanno già mille tutele, che è grazie al sindacato del mondo agricolo che oggi tanto si sta facendo e legiferando per combattere la piaga del lavoro nero in agricoltura.
Lo scorso novembre 2015 è stato approvato dal consiglio dei Ministri il disegno di legge contro il caporalato e lavoro nero in agricoltura, un passo avanti cruciale per sconfiggere questa piaga, fortemente reclamato dalle Federazioni Agricole di categoria (FAI-CISL, FLAI-CGIL-UILA-UILA). Con questo disegno di legge si:
– pone l’obiettivo di rafforzare l’azione di contrasto alla diffusione del fenomeno criminale dello sfruttamento dei lavoratori con interventi organici e coordinati delle Istituzioni e con l’inserimento di strumenti operativi contro il caporalato tanto dal lato amministrativo quanto dal lato penale.
– Si rafforza la Rete del Lavoro agricolo di qualità, che consente la certificazione etica del lavoro agricolo attraverso la Cabina di regia che mette insieme Inps, Sindacati, Organizzazioni Agricole e Istituzioni. Il 27 maggio c.a. è nato il “Patto del Viminale”. Le parti sociali agricole, le Regioni maggiormente colpite dal caporalato (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) hanno unito le forze per attivare sui territori servizi di tutela finalizzati a promuovere legalità, sicurezza, integrazione. Un grande passo in avanti verso quella controffensiva partecipata che da molto tempo la Fai Cisl chiede. Il Patto verrà attivato e attuato dai singoli Prefetti, a cui spetta il coordinamento dei tavoli.
Per la Campania è interessata la Prefettura di Caserta che ha già convocato per venerdì p.v. le OO.SS per la costituzione di questo importante momento di concertazione e di lotta all’illegalità.
Ma non ci fermiamo qui, FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA – UIL, non spengono i riflettori. Il 25 giugno p.v. scenderanno in piazza a Bari in una grande manifestazione nazionale unitaria per dire NO al Lavoro Nero, al caporalato, per accelerare l’iter per l’approvazione del disegno di legge di novembre 2015 al Senato, per la piena attivazione territoriale della Cabina di Regia e del Lavoro agricolo di qualità.
Purtroppo troppe inerzie frenano la rete del Lavoro agricolo di qualità e la Cabina di Regia. Bisogna premiare le aziende agricole che rispettano legislazione e contrattazione, che generano lavoro ben tutelato e retribuito, aiutandole per essere competitive e contrastare quelle aziende che operano nella totale illegalità nella rete della criminalità organizzata. Basta ai soli controlli ispettivi rivolti a pescare falsi braccianti, che poi di fatto non sempre lo sono, occorre che tutte le istituzioni e organizzazioni coinvolte: Servizi ispettivi del lavoro, Forze di Polizia, Enti Locali, Prefetture, ecc. iniziano da subito a mettere in campo tutti gli strumenti utili per debellare una volta per tutte la piaga del lavoro nero, del caporalato, per porre fine allo sfruttamento di uomini e donne alla completa mercé di personaggi senza scrupoli, che li maltrattano, impongono turni di lavoro disumani e paghe da fame, e inducono spesso le donne alla prostituzione”. E’ quanto afferma in una nota Raffaele Tangredi, reggente della Fai Cisl IrpiniaSannio.

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