19 Aprile 2024

Riforma giustizia, Palamara:” Le misure di prevenzione sono uno degli aspetti centrali”

Avellino - Luca Palamara

La riforma della giustizia ed il caso intercettazioni al centro della presentazione del libro del giornalista Alessandro Barbano, “L’inganno. Antimafia. Usi e soprusi dei professionisti del bene”, tenutosi a Villa Amendola ad Avellino.

Al dibattito moderato da Edoardo Sirignano, oltre ai promotori dell’associazione Sabino Morano e Sergio Barile, hanno preso  parte l’onorevole, Gianfranco Rotondi, il giornalista Lorenzo Calò, il manager pubblico nonché amministratore giudiziario Giovanni Mottura ed il già presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara ex Magistrato e membro del Consiglio Superiore della Magistratura:

“Non spetta a me indicare le priorità della riforma della giustizia, questo è  dichiara Palamara – un tema che interessa i cittadini e, quindi, sono loro che aspettano proposte, soprattutto alla luce di quel che è stato il dibattito che ha preceduto le elezioni politiche. Non dimentichiamo, poi, il tema delle misure di prevenzione, sicuramente diventato uno degli aspetti centrali. Non possiamo mettere in discussione l’importanza delle acquisizioni fatte sul versante della prevenzione e su quello della confisca dei patrimoni illeciti. Oltre a non far diventare reato il sospetto, occorre anche e soprattutto evitare che patrimoni costruiti con grandi sacrifici da parte degli imprenditori, vengano tolti a chi vi ha dedicato tutta la vita. Andrebbe approfondito, ancora, anche il grande tema del profilo degli amministratori giudiziari. Questo paese deve tornare allo Stato di diritto per combattere la mafia, riportando tutto nella cornice del diritto penale. Un diritto della garanzia. Attorno all’anti-mafia si è creato un sistema parassitario, questo è il tradimento del sistema giudiziario e burocratico. Siamo passati dalla colpevolezza alla pericolosità, non è un sistema liberale. Il sistema liberale ti condanna per quello che hai fatto non per quello che sei”.

Rispetto ai tempi di integrazione della riforma, il deputato irpino Gianfranco Rotondi  ha idee chiare e precise: “Il Ministro Nordio è una garanzia di professionalità, quindi sono convinto: o questa volta o mai più. Le intercettazioni rappresentano solo una parte del problema giustizia, sicuramente vi sono stati infiniti casi di persone messe alla gogna per questo aspetto, ma il punto non è solo questo. Ad esempio il libro che presentiamo questa sera racconta una cosa molto più inquietante, e cioè di un uso dell’antimafia fatto per mettere le zampe sui soldi e le proprietà delle mafie. Questa è un’accusa molto più severa, più impegnativa. Per questo leggendo il libro di Barbano ho scoperto una dimensione che non conoscevo nei dettagli che l’autore fornisce, Quando parliamo di Giustizia si fa bene a dire “Pianeta Giustizia perchè contiene tante cose diverse”.

“Abbiamo voluto organizzare questo appuntamento concentrato su un argomento importante del dibattito nazionale partendo da un libro molto coraggioso che per la prima volta rompe dei tabù che in questo Paese negli ultimi anni sono stati assolutamente intoccabili.
La sensazione- prosegue Morano- è quella che ormai in Italia sia nato un professionismo della Giustizia e dell’Antimafia che purtroppo inizia a diventare un problema di per sé anche perchè tutti conosciamo le perversioni che sono capitate, ad esempio, al Tribunale di Palermo rispetto alle misure di prevenzione che hanno portato poi alla condanna di un Giudice.La riforma della Giustizia credo debba essere quella più qualificante del Governo Meloni, perciò la massima priorità dovrebbe proprio essere quella di mettere mano ad una riforma che da troppi anni è attesa e in effetti blocca tutto il Paese”.

“Abbiamo voluto organizzare -dice Morano- questo appuntamento concentrato su un argomento importante del dibattito nazionale partendo da un libro molto coraggioso che per la prima volta rompe dei tabù che in questo Paese negli ultimi anni sono stati assolutamente intoccabili.

La sensazione- prosegue Morano- è quella che ormai in Italia sia nato un professionismo della Giustizia e dell’Antimafia che purtroppo inizia a diventare un problema di per sé anche perchè tutti conosciamo le perversioni che sono capitate, ad esempio, al Tribunale di Palermo rispetto alle misure di prevenzione che hanno portato poi alla condanna  di un giudice”.

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