Vertenza Irpinia, Fiordellisi: preoccuparci per il nostro futuro

Vertenza Irpinia, Fiordellisi: preoccuparci per il nostro futuro

“Dopo la manifestazione di Martedì a Napoli con le molteplici dichiarazioni per l’assenza, colpevole, del Presidente della Giunta regionale Campana Caldoro tutti dobbiamo interrogarci sulla qualità politica dell’attuale modello di gestione della “cosa Pubblica” e, visto l’andazzo, tutti dovremmo essere seriamente preoccupati di ciò che il futuro ci riserverà”. Queste le parole del segretario generale Filctem Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi.
“In tanti hanno esaltato il presidenzialismo. Il decisionismo. Ecco i risultati: un Presidente che per bilanciare la decisione finanziaria del Ministro Tremonti e tecnica del commissario di governo Florio, decide di non ricevere i cittadini, gli amministratori ed altri rappresentanti istituzionali (senatori, presidenti di provincia, sindaci…)! Penso sia ineludibile cominciare ad approfondire sul perché, come e cosa ci abbia portato a questa inquietante deriva politica: per un verso populistica e decisionista per l’altro. Approfondire questi temi non è demagogia o chiacchiere da perdigiorno. Non siamo anime belle che scendono dall’iperuranio delle idee platoniche. Siamo persone responsabili che non si stancano di approfondire i concetti/problemi e cercano di valutarne tutti gli aspetti, oltreché gestionali-economici anche sociali ed antropologici.
“Il pensiero, il ragionamento, non può essere soffocato dalla crisi e dalle emergenze che di volta in volta ci assalgono”. Per lunga e dolorosa esperienza ben sappiamo che ad essere colpiti per primi dalle emergenze sono i sistemi territoriali strutturalmente deboli o depressi. E all’interno di queste aree le prime vittime sono, i ceti, i cittadini più deboli. Il populismo non è la risposta alle emergenze. Come non lo è il tecnicismo contabile dei parametri della finanza Europea o del Fondo monetario internazionale (FMI).
Per scongiurare le emergenze, in particolare quella della Sanità, determinate azioni di protesta collettiva, pur utili e necessarie come quella in atto in Irpinia non sono sufficienti. Dobbiamo riprendere una reale azione di ragionamento e di proposta per i territori “deboli” ossia quelle comunità che soffrono un insostenibile divario economico, tecnologico e quindi sociale. Il Patto per lo Sviluppo siglato dai sindacati e dagli industriali è un primo passo, timido non completo sicuramente, ma un passo avanti importante se riusciremo a connettere le ragioni dello sviluppo con le necessità e le aspettative dei cittadini. Ribadisco, questi divari ed emergenze colpiscono in modo indifferenziato tutti i cittadini, siano essi lavoratori, piccoli artigiani ed imprese, accomunati, oltre che dall’appartenenza geografica ad un’area debole, dalla debolezza culturale nel formulare ipotesi alternative di sviluppo e di approfondimento culturale. Come tutte le questioni complesse il problema non è ascrivibile ad una singola causa ma è il portato di un insieme di concause. Tra queste, un ruolo non secondario lo svolge l’assuefazione mediatico-consumistica, di cui sono vittime le deboli soggettività che introiettano il falso ideologico dell’idea secondo cui tutto sia facile avere, ma non possedere (Rifkin), e che se pur limitati nell’esercizio della democrazia, sia individuale che collettiva sono felici del “benessere del consumare” (Sen). E’ nostro dovere ragionare e discutere sia sui grandi temi che sui temi della vita quotidiana. Intorno alle proposte bisogna trovare i modi ed i termini per migliorare ed ampliarne le connessioni. La FILCTEM CGIL non si sottrae al confronto e all’impegno, tutte le sedi sono per noi un’opportunità, come quella consentitaci, pochi giorni fa a conza D.Campania, dall’invito del Centro Sinistra alternativo alla Provincia,nelle persone del prof. Moricola e del dott. Santoro, unitamente ai sindaci dell’Alta Irpinia. Riappropriarci della politica, praticarla volontariamente, per ragionare,difendere, ampliare e migliorare i beni pubblici e collettivi quali il lavoro, l’ambiente, l’acqua, la scuola, la sanità, i trasporti.
Solo accrescendo sensibilità e incrementando ragionamenti, intorno a questi argomenti sarà possibile riaffermare la dignità dei cittadini e la certezza del diritto alla salute, all’istruzione, alla mobilità sociale, questo è quello che in maniera convinta propongo: il pensiero lungo della Politica. Determinare, conclude Fiordellisi – per tutti i cittadini, opportunità atte a garantire una società moderna, un’economia capace di competere nel mondo globalizzato senza cedere diritti ma esportandoli!”.

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