Puc di Avellino, le contestazioni di Rossano

Pubblichiamo una nota dell’architetto Claudio Rossano sull’approvazione del PUC da parte della giunta De Simone: “Nel momento in cui grande è l’attenzione sul rispetto della legalità in città, ritengo sia ormai doveroso parlare del “grosso business” della politica urbanistica cittadina, che coinvolge interessi per miliardi di euro. La cifra potrà sembrare enorme ma devono essere tenute in considerazione le tantissime nuove volumetrie edilizie previste dal nuovo PUC. La lettura di alcuni significativi pubblici atti amministrativi mi hanno di recente confermato le tante anomalie che hanno contraddistinto l’adozione e l’approvazione del PUC. Il regista Rosi avrebbe ampio materiale per girare un nuovo “ Mani sulla città “ ambientato questa volta ad Avellino. Elenco sinteticamente le più macroscopiche “anomalie” riscontrabili con una attenta lettura della deliberazione della Giunta Provinciale N. 1 del 04 gennaio 2008 – Presidente De Simone – avente ad oggetto: Comune di Avellino – PUC adottato con delibera di Consiglio Comunale n.18/13 del 23.01.2006 – approvazione con modifiche. ( la delibera è su internet ) In particolare vorrei sottolineare che la deliberazione del Consiglio Comunale di Avellino n. 18 sub. 13 del 23.01.2006, di adozione del Piano Urbanistico Comunale contiene le seguenti incongruenze o fatti non rispondenti al vero : in essa si dà infatti “atto che per quanto attiene l’adeguamento dei vigenti Piani di Settore al PUC è stata completata la redazione tecnica ed i relativi procedimenti amministrativi saranno definiti entro i termini per l’approvazione”. A tal proposito si rappresenta che la legge regionale n. 16 del 22 dicembre 2004 “Norme sul governo del territorio” all’articolo 23 – Piano urbanistico comunale – 9. recita : “Fanno parte integrante del PUC i piani di settore riguardanti il territorio comunale, ivi inclusi i piani riguardanti le aree naturali protette e i piani relativi alla prevenzione dei rischi derivanti da calamità naturali ed al contenimento dei consumi energetici “. La mera “ redazione tecnica” dei piani di settore, senza peraltro le loro definitive approvazioni di legge, non poteva determinare il loro “essere parte integrante del PUC “; infatti esso alla data del 23/01/2006 ne era sostanzialmente sprovvisto in quanto la quasi totalità di essi non era stato ancora adottato dal Comune di Avellino. E ciò si riscontra dalla lettura della succitata Deliberazione della Giunta Provinciale n. 1. In essa si elencano i piani di settore allegati al PUC con le indicazioni delle deliberazioni di approvazione e le loro date:
deliberazione di C.C. n. 76 del 04.09.2007, di approvazione del Piano Illuminotecnico Comunale
deliberazione di C.C. n. 47 del 15.06.07, di revisione del Piano di Zonizzazione Acustica
deliberazione di C.C. n. 62 del 27.07.07, di adozione del Piano Energetico Comunale;
deliberazione di C.C. n. 61 del 27.07.07, di approvazione del Piano di Protezione Civile
deliberazione di C.C. n. 51 del 20.06.2007, di adozione del Piano comunale per la razionalizzazione degli impianti di distribuzione dei carburanti;
deliberazione di C.C. n. 56 del 22 giugno 2007 approvazione Piano per le attività commerciali ;
deliberazione di C.C. n. 147 del 17.10.2000 di approvazione del Piano del traffico;
deliberazione di G.C. n. 319 del 31.05.2006 di adozione del Piano di sosta;
Ben sette piani di settore su otto alla data del 23/01/2006 non avevano ricevuto neanche l’approvazione comunale e non potevano quindi essere quindi parte integrante del Piano Urbanistico Comunale. La dizione usata nella delibera comunale “è stata completata la redazione tecnica ed i relativi procedimenti amministrativi saranno definiti entro i termini per l’approvazione” costituisce quindi una vera e propria opera di sviamento, atta ad aggirare la norma regionale.
Ma ancora ben più grave è quanto riportato a pag 10 della delibera Consiglio Comunale di Avellino n. 18 sub. 13 del 23.01.2006, di adozione del Piano Urbanistico Comunale. Si dice infatti in essa :
Vista la nota n. 4009/3732/2006 del 19.1.2006, con la quale il Genio Civile esprimeva il proprio parere favorevole; Anche in tale dizione è da ravvisarsi un tentativo di sviamento; infatti nel parere n. 21 del 19/01/2006 il dirigente del Genio Civile, in via preliminare, esprimeva parere favorevole, riservandosi di esprimere parere definitivo ad avvenuta trasmissione da parte del Comune di Avellino di opportune indagini geofisiche finalizzate alla caratterizzazione del territorio” E pertanto il parere non poteva essere assunto come favorevole e definitivo. Ed infatti mancavano – tra gli elaborati del PUC – atti fondamentali alla sua stesura quali le indagini geofisiche finalizzate alla caratterizzazione del territorio per lo studio dei fenomeni di amplificazione locale nel rispetto di quanto previsto dal D.M. 14/09/2005 e dell’OPCM 3274/03. A testimoniare la mancanza di tali indagini a corredo del PUC è la stessa G.M. di Avellino che, con deliberazione n. 167 del 16/03/2006 – ben tre mesi dopo l’adozione del PUC – ha affidato il mandato al settore pianificazione a procedere per la definizione degli atti necessari al conferimento dell’incarico. Pertanto alla data del 16/03/2006 le indagini geofisiche suddette non solo non erano state ancora elaborate ma solo in quella data era stato conferito l’incarico per la loro redazione. Né si comprende come il PUC sia stato elaborato, in mancanza di tali studi geologici preliminari. Il fatto è tanto più grave se si pensa che sul territorio avellinese sono in atto numerosissime frane. Anche tale circostanza emerge dalla delibera GP n. 1 del 04 gennaio 2008. Nella descrizione degli atti esaminati a corredo del PUC si citano infatti il Parere del Settore Provinciale del Genio Civile di Avellino n. 21 del 19.01.2006 ed il successivo n. 52 del 24.10.2006. Quindi anche tale importantissimo e necessario parere non poteva essere presente al momento della deliberazione del Consiglio Comunale di Avellino n. 18 sub. 13 del 23.01.2006 in quanto rilasciato dopo ben 9 mesi da quella data. E’ evidente che la mancanza – alla data del 23.01.2006 – dei piani di settore, delle perizie geofisiche, dei pareri definitivi del Genio Civile costituisce un insanabile “vulnus” alla validità dell’intero Piano Urbanistico Comunale , soprattutto perché i cittadini non hanno potuto compiutamente esprimere le loro osservazioni al PUC in quanto incompleto di tali indispensabili elementi. Nella stessa delibera di approvazione del PUC da parte della Giunta Provinciale De Simone – delibera N. 1 del 04 gennaio 2008 – si da atto che il Piano Urbanistico Comunale è stato vistato dal Dirigente del Settore Governo del Territorio della Provincia, dirigente che aveva partecipato anche alla riunione in cui la presidente della Provincia De Simone dichiarava chiusa favorevolmente la Conferenza di Servizi. Stranamente il dirigente dell’epoca del Settore Governo del Territorio della Provincia altro non era che un dirigente del Comune di Avellino che svolgeva temporaneamente il suo ruolo presso la Provincia. Ciò vuol dire che le funzioni di controllo su un atto così importante del Comune di Avellino sono state esercitate da un dipendente del comune di Avellino stesso. Ed il fatto non poteva non essere noto alla Presidente De Simone. E’ quanto mai urgente, in considerazione degli interessi enormi in gioco, che la Magistratura faccia chiarezza su tali punti anche perché tra i consiglieri che espressero il loro voto favorevole all’adozione del PUC di Avellino vi era il Sen. Mancino, divenuto qualche tempo dopo vice presidente del CSM. E’ a tutti noto che il CSM è l’organo di governo autonomo della magistratura ordinaria al quale spettano, le assunzioni, le assegnazioni , i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati. Non vorrei che tale fatto abbia potuto nel tempo suscitare timore ad intraprendere indagini su una vicenda di tale rilevanza economica e sociale. Copia del presente documento viene inviata anche all’Osservatorio per la Legalità della Provincia di Avellino il cui presidente è il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bari dr. Laudati”.

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