Champions al Bayern, Psg battuto 1-0 in finale

LISBONA (PORTOGALLO) (ITALPRESS) – Trionfa il Bayern Monaco. La squadra di Flick all’undicesima finale si prende tutto: vince la Champions League per la sesta volta della sua storia e realizza il secondo triplete dopo quello della stagione 2012/13. Alla prima finale disputata, il Psg cade sotto il colpo di un prodotto del suo vivaio: Kingsley Coman, autore dell’1-0 decisivo. Per la squadra di Tuchel restano i rimpianti per le troppe occasioni sprecate nel primo tempo. La prima mezz’ora di gioco è in effetti uno spettacolo di occasioni e ribaltamenti di fronte. Per Psg e Bayern due chance da gol a testa. Sul fronte della squadra di Tuchel i protagonisti sono Neymar e Di Maria: il primo si scontra con il muro di Neuer dopo un assist di Mbappè, il secondo calcia alto col mancino da buona posizione dopo essere stato liberato dal brasiliano. Per il Bayern Monaco l’uomo più pericoloso è anche il capocannoniere con 15 gol di questa edizione: Lewandowski prima colpisce il palo al 22′ con un tiro strozzato in area, poi impegna Navas con un colpo di testa in caduta tra Kimpembe e Thiago Silva. Nel finale di primo tempo il Psg getta via un’altra chance da gol: Alaba regala palla ad Herrera che offre a Mbappè la palla dell’1-0 ma il francese spreca tutto e calcia debolmente tra le braccia di Neuer. Al 59′ il Bayern Monaco passa in vantaggio in un momento positivo dei francesi e con l’uomo meno atteso: Kimmich scodella la palla in area, Kehrer si dimentica di Coman che di testa batte Navas. La reazione del Psg è affidata all’orgoglio e alla classe di Di Maria: al 69′ l’argentino inventa dal nulla un assist per Marquinhos che da due passi calcia addosso a Neuer. Al 72′ un altro episodio da moviola: Kimmich tocca in area Mbappè che cade, Orsato lascia ancora giocare e i dubbi restano. Al 91′ l’ultima chance: Mbappè inventa per Neymar che col destro sfiora il palo dopo aver circumnavigato Alaba. La situazione non cambia: il Bayern Monaco alza la Champions League, al Psg resta solo l’esperienza della prima finale.
(ITALPRESS).

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