Lega Pro, Ghirelli annuncia: “Niente gare il 21 e 22 dicembre”. Ecco perché

Il Presidente Francesco Ghirelli, tutti i componenti del Consiglio Direttivo e i Consiglieri Federali della Lega Pro hanno deciso: “Il primo turno del girone di ritorno del Campionato Serie C, in programma il 21 e 22 dicembre non verrà disputato”.

Il motivo è da riscontrare nel mancato accordo sulla defiscalizzazione delle società di Lega Pro. Mercoledì è in programma un incontro con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, convocato in FIGC.

“Le risposte non ci sono, si continua con i rinvii. Ci fermiamo, il campionato di Serie C riprenderà il 12 gennaio 2020. C’è il tempo necessario perché il Governo ed il Parlamento ci diano le risposte concrete di cui abbiamo necessità. Quello che può succedere alla ripresa del campionato è facile da intuire, la nostra pazienza non c’è più e quindi continueremo la nostra battaglia”, ha proseguito Ghirelli.

Si è ritenuto necessario, dunque, fermare il campionato, alla luce dell’incontro con Gualtieri: “All’esito del quale dovremo valutare con i club quanto concretamente emerso.  I club di Serie C si sono dati regole rigorose per le iscrizioni al campionato e per i controlli durante lo stesso. C’è da fare altro? Sono pronti, l’operazione di rigore e pulizia proseguirà senza se e senza ma. Si stanno attrezzando per presentare progetti al Cipe, alla UE e a Sport e Salute. Si stanno dotando di strutture proprie, efficaci ed efficienti, per rispondere a questo sforzo progettuale ed innovativo”.

“La sostenibilità dei club è il nodo decisivo affinché l’esperienza originale del calcio dei comuni d’Italia, il calcio dei pulmini, il calcio che rappresenta 60 città e 17 milioni di persone, abbia un presente ed un futuro. Decidere di fermarci non è stato semplice ed è stata una decisione a lungo meditata e travagliata. Abbiamo deciso di andare avanti perché devono dirci se serviamo per le funzioni che svolgiamo. Abbiamo chiesto la defiscalizzazione/credito di imposta. Per fare cosa? Per darci una mano ad abbassare i costi ed avere risorse da reinvestire in infrastrutture materiali (centri sportivi per i giovani) e in infrastrutture immateriali (formazione dei giovani). Questo comporterà cofinanziamento negli investimenti dei proprietari dei club, in un momento in cui è scarsa la fiducia nell’investimento in Italia”, ha concluso il presidente della Lega Pro.

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