La rabbia di Capuano: «Ma quali pseudo-allenamenti? Dovete rimanere chiusi in casa»

Eziolino Capuano è arrabbiato e certe cose non le manda a dire.

In questi giorni l’allenatore dell’Avellino ha diffuso videomessaggi attraverso cui ha lodato i tifosi della squadra biancoverde, per il modo in cui hanno sostenuto la squadra, prima della sosta forzata. Il tecnico ha parlato pure della nuova società ed ha raccontato come si svolge l’attività dei suoi giocatori durante lo stop legato all’emergenza Coronavirus.

Da dieci giorni Capuano vive con la sua famiglia nella casa di Pescopapagano, un paesino di 1800 abitanti a 900 metri di altitudine, in provincia di Potenza.

Un sacrificio necessario che migliaia di persone stanno facendo e che non può essere vanificato dall’attività di qualche incosciente che non ha ancora compreso la gravità della situazione.

In una intervista rilasciata al Corriere dello Sport, l’allenatore Capuano ha espresso concetti forti. Eccone alcuni.

Ci sono immagini indelebili che non se ne vanno più: “Resteranno per sempre incollate alla mia memoria, due facce della stessa medaglia: da una parte quei deficienti che fanno la corsetta in modo goffo, sfidando controlli e divieti; dall’altra i camion che trasportano le bare di persone morte senza la carezza di un familiare”.

Eziolino Capuano ha 55 anni, catalogata dall’allenatore una “età di mezzo” rispetto ai destinatari del virus. “Non temo la morte, naturale conclusione della vita terrena, la mia paura è per i tanti ragazzi che ho allenato e che ritengo pari ai miei figli, ai quali la vita deve dare ancora tanto. E’ per loro che mi volta lo stomaco quando vedo gente che corre invece di restare a casa, egocentrici che manderei in galera, altro che sanzione!”.

L’allenatore dell’Avellino ha una convinzione forte: “Chi corre espelle particelle di saliva e di sudore che restano diversi minuti nell’aria, un veleno che potrebbe aggrapparsi a chi passa, magari per fare una commissione importante”.

Per quanto riguarda l’attività della sua squadra, l’allenatore ha spiegato: “Con lo staff tecnico prepariamo video con esercitazioni che i giocatori svolgono per mantenersi in attività, fare qualcosa stando in casa, al massimo scendendo in giardino. In questa fase della stagione gli atleti hanno ormai esaurito l’80% delle energie, vanno in scioltezza, devono solo mantenere il tono muscolare svolgendo qualche esercizio. Sarà un problema ricominciare, non so quando”.

Ci sarà il “dopo” che Eziolino Capuano immagina così: “Il calcio cambierà, specialmente in Lega Pro, dove le società si reggono sulle capacità finanziarie di imprenditori ora in grave difficoltà. Prima di pensare al calcio, dovranno preoccuparsi delle aziende, delle loro famiglie e quelle dei dipendenti. Non è un discorso di tagliare lo stipendio ai calciatori, quello riguarda la A e la B. Cosa vogliamo decurtare a chi prende 30mila euro lordi? Ora che siamo costretti in casa, riflettiamo su queste cose.

Mi piacerebbe parlare dell’ottimo trend del mio Avellino, quella bella striscia di risultati, la posizione di classifica che solo un matto avrebbe ipotizzato a inizio stagione, la valorizzazione di alcuni elementi.

Parlare ora di calcio giocato, onestamente, è come raccontare una favoletta per tenere impegnati i bambini in casa”.

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