Foggia Calcio, sequestrati a vicepresidente 8,2 milioni: “Pagava calciatori in nero”

Sequestrato un patrimonio per 8,2 milioni di euro a Ruggiero Massimo Curci, vicepresidente onorario del Foggia calcio, accusato di avere autoriciclato soldi illeciti finanziando la società di calcio e pagando in nero due allenatori e nove calciatori. 

Questo il comunicato della Guardia di Finanza in cui l’operazione viene dettagliatamente esposta.

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese e personale della Squadra Mobile della Questura di Milano hanno dato esecuzione al Decreto di sequestro preventivo d’urgenza, per un totale di 8,2 milioni di euro, emesso dalla Procura della Repubblica di Milano – a carico del commercialista foggiano CURCI Ruggiero Massimo, indagato per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione d’imposta ed autoriciclaggio.

Al termine di accurati riscontri, è stato accertato che il citato CURCI Ruggiero Massimo, quale promotore del sistema evasivo smascherato, ha ricevuto illeciti compensi in denaro contante (allo stato accertati per oltre 600.000 euro) da parte delle numerose società coinvolte.

Le indagini fino ad oggi svolte hanno consentito di appurare che SARACINO Antonio, SORRENTI Luigi, D’ALESSANDRO Giuseppe e CATANIA Antonino hanno gestito in modo fraudolento una serie di cooperative operanti nel settore della logistica e dei trasporti.

In particolare hanno provveduto a svuotare le società attraverso due metodologie: ritorno in contanti, a favore degli indagati, del corrispettivo di fatture false; prelievo in contanti dai conti sociali attraverso carte prepagate.

SARACINO ed i suoi sodali sono entrati in possesso di una massa di denaro contante, con la quale è stato “retribuito” (anche) il commercialista CURCI, il quale era il regista di un’illecita metodologia evasiva finalizzata al mancato pagamento dei debiti erariali e previdenziali, mediante l’indebita compensazione degli stessi con crediti fittizi e solofigurativi, in realtà mai maturati.

A fronte degli ingenti debiti tributari maturati, gli imputati si sono rivolti al commercialista CURCI, il quale ha compilato modelli F24 falsi e per tale “servizio” ha richiesto ed ottenuto dagli imputati una somma pari al 40% delle indebite compensazioni effettuate; autoriciclato parte del denaro ricavato finanziando per oltre 790.000 euro, relativamente alle stagioni 2015/2016 e 2016/2017, il FOGGIA CALCIO (del quale il CURCI era indirettamente, fino al maggio 2017, socio al 50% e vice Presidente, carica tutt’oggi rivestita a titolo onorario), verosimilmente pagando “a nero” parte dei compensi spettanti (pari a circa 233.000 euro) a due allenatori e 9 calciatori della squadra.

Le indagini bancarie hanno permesso di accertare che la citata provvista di denaro era proveniente, in parte, dai compensi in denaro contante derivante dalle provvigioni per gli illeciti compensi di cui si è detto.

Per altra parte, è stato acclarato che il CURCI ha utilizzato 4 società cooperative (una con sede a Milano, una a Monza, e due a Napoli, tutte in realtà risultate inesistenti), al fine di aprire dei conti correnti presso un istituto di credito nel quartiere Secondigliano di Napoli e far confluire ivi provviste di denaro (derivanti da fatture per operazioni inesistenti pagate da altre cooperative), successivamente confluite, mediante l’emissione di assegni circolari, nei propri conti correnti e da qui immediatamente fuoriusciti a titolo di “finanziamento socio” del FOGGIA CALCIO; distratto il proprio patrimonio, intestando e trasferendo ai propri stretti familiari, dal mese di luglio 2017 (a seguito dei precedenti sequestri nei suoi confronti, già eseguiti nei suoi confronti per circa 4,9 milioni di euro) beni immobili, polizze vita e denaro per oltre € 8,2 milioni di euro.

In conseguenza delle condotte riassunte, il P.M. della D.D.A di Milano, Dr. Paolo STORARI, accertata la netta sproporzione tra i redditi dichiarati dal CURCI, ivi incluso il suo nucleo familiare, con le sue possidenza mobiliari ed immobiliari, ha disposto, in via d’urgenza, il sequestro preventivo, per un totale di 8,2 milioni di euro, di beni mobili (autovetture di grossa cilindrata) denaro e polizze assicurative.

 

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