FinWorld, ultimo atto: condannati quattro club. Il calcio italiano colleziona figuracce

Si è consumato l’ultimo atto della querelle FinWorld, la fideiussione sottoscritta da alcuni club di Serie B e Serie C per l’iscrizione ai rispettivi campionati e giudicata irregolare dopo varie battaglie in sede legale.

Di queste società – erano circa una dozzina a settembre – quattro non sono state in grado di sostituire la polizza come imposto dal Collegio di Garanzia del Coni: Matera, Pro Piacenza, Cuneo e Lucchese.

Per tutte e quattro, secondo quanto deciso dal Tribunale Federale Nazionale, è scattata una sanzione pecuniaria di 350mila euro – pari all’importo della fideiussione – e otto punti di penalizzazione. E pensare che l’U.S. Avellino, in estate, ha pagato con l’esclusione dal campionato di Serie B per una fideiussione, la Onix Asigurari, priva di rating.

Un’altra figuraccia per la Lega Pro (e per il calcio italiano in generale), finita ulteriormente nell’occhio del ciclone per la farsa di Cuneo-Pro Piacenza, giocata ieri in undici contro sette in favore dei piemontesi, e terminata con un pesante 20-0 per i padroni di casa. Senza considerare l’uscita di scena del Matera e le gare ancora da recuperare nei tre gironi (febbraio è quasi finito), per il pastrocchio legato ai mancati ripescaggi in Serie B.

Alla luce delle gravi condizioni economiche in cui versano altri club di terza serie e delle scarse strutture sportive a disposizione delle ipotetiche ripescabili in Serie C (Turris su tutte…), si fa sempre più forte la “candidatura” del Calcio Avellino per una eventuale ammissione in terza serie, se l’aggancio al primo posto – ancora distante sette punti dopo lo scivolone di ieri a Sassari e la contemporanea sconfitta del Lanusei e Cassino – dovesse andare a vuoto.

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