D’Angelo via, Sbraga alla Turris: acque agitate in casa Avellino

di Dino Manganiello

Il ‘non affare’ D’Angelo ha dato il penultimo strattone alla corda. Che ora è tesa e, si sa, come tutte le corde tese, potrebbe anche spezzarsi. Il mediano goleador passa alla Reggiana a zero, con bonus solo in caso di promozione o rivendita. Poca roba, soprattutto nel breve periodo. Il tutto mentre si cede in prestito a una diretta concorrente, la Turris, il difensore Andrea Sbraga, mentre sono ancora in attesa di novità Mignanelli e Plescia, restano in scadenza Aloi e De Francesco e c’è da accaparrarsi un esterno offensivo e probabilmente anche un centrocampista. In questo quadro il rinnovo di Agostino Rizzo, ufficializzato ieri, sembra quasi beffardo visto che il ragazzo vanta lo stesso procuratore di Sonny D’Angelo. Tutto ciò a una manciata di giorni dalla chiusura del mercato invernale e con la fase decisiva del campionato alle porte (ben 8 partite in meno di 30 giorni).

Comunque sia, ad oggi, è soprattutto la gestione del mercato invernale e la tempistica degli interventi a far nascere cattivi pensieri. Sembra la brutta traccia seguita in estate, sostanzialmente senza riuscire a lasciar intravedere una linea logica. Morale della favola: tifoseria inviperita e proprietà indispettita. Di soldi ne sono stati spesi, eccome. In cartellini ed ingaggi, da Scognamiglio a Sbraga, da Mignanelli a Plescia, fino a Murano. Ma il puzzle è venuto male, i conti non tornano ed anche le cose di campo ne sono più o meno inevitabilmente diretta conseguenza.

Insomma, le acque sono agitate. E in mezzo ai marosi qualche barca potrebbe affondare. Pochi giorni per riparare e poi sperare nel botto sul rettangolo di gioco. Altrimenti il porto si allontana.

Nella foto di Maurizio Di Domenico il Ds, Salvatore Di Somma, e il patron Angelo D’Agostino.

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