Colpo di scena, De Cesare molla tutto: Avellino e Scandone in vendita

di Pierluigi Vergineo

L’Avellino e la Scandone sono ufficialmente in vendita. 

La decisione presa da Gianandrea De Cesare, amministratore delegato della squadra di calcio dall’estate scorsa e proprietario della Scandone dal 2012, è maturata al termine del summit tenuto oggi negli uffici della Sidigas a Napoli.

L’azienda fornitrice di gas non riuscirà a tenere fede agli impegni e cederà le due società sportive.

La motivazione nasce dall’istanza di fallimento per svariati milioni di euro (tra i 50 e i 60) che la Sidigas dovrà scongiurare il prossimo 12 luglio, quando sarà in programma l’udienza al Tribunale di Avellino.

La società di De Cesare proverà a evitare il tracollo attraverso un concordato, cercando di risanare la pesante situazione debitoria.

Da qui la necessità di farsi da parte, considerato che la Scandone dovrà iscriversi entro il 2 luglio o, in seconda battuta, proprio nel giorno dell’udienza al Tribunale di Avellino e che la macchina organizzativa dell’Avellino calcio, iscritta regolarmente alla Lega Pro, va avviata per affrontare la prossima stagione.

Secondo indiscrezioni, lunedì De Cesare dovrebbe tenere una conferenza stampa per spiegare le sue ragioni alle tifoserie delle due realtà sportive cittadine. 

La storia della Scandone

La gloriosa storia della Società Sportiva Felice Scandone inizia nel 1948, quando il prof. Troncone costituisce la società “Forza e Coraggio”, composta da un gruppo di giovani irpini, autodidatti della pallacanestro praticata nella Palestra scoperta dell’Istituto Tecnico “L. Amabile” di Via de Concilii, strada in cui abitavano tutti i neo giocatori. Nel 1950 la società viene affiliata alla FIP e poi aderisce, per motivi economici, all’Ente di Promozione Sportiva Libertas, ma tale iniziativa dura solo un anno non avendo tale Ente le risorse necessarie per il finanziamento della squadra. Nel 1951 i giovani cestisti si rivolgono al Delegato provinciale CONI, Cav. Celestino Genovese, che invita il Prof. Fausto Grimaldi, giornalista e docente al Liceo Classico, a continuare la nascente attività cestistica. Il Prof. Grimaldi accetta l’invito e decide di fare omaggio al giornalista irpino Felice Scandone, morto combattendo nei cieli di Matruk il 10 settembre del 1940, intitolando la società cestistica “Forza e Coraggio” a questo fulgido eroe. * Nello stesso anno (1951) nasce la Polisportiva Fulgens, presidente Ciro Melillo, il quale nel 1952/53 costituisce ad Avellino il Centro Sportivo Italiano (CSI) iniziando, tra le varie discipline sportive organizzate, anche quella della pallacanestro con la Polisportiva CSI che prende parte ai Campionati Federali. Dal 1954 al 1966 le due società A.S. Scandone e Pol. CSI Avellino (poi Cestistica Irpina) diffondono la conoscenza di questo sport fra i giovani, grazie ad allenatori quali Lello Giannattasio, Cesarino Maffei, Paolo Adamo e Rino Persico. Nell’estate del 1966 avviene la fusione delle due società, voluta dal Prof. Fausto Grimaldi e Ciro Melillo, i quali di comune accordo decidono di continuare l’attività cestistica con la denominazione di A.S. “Felice Scandone”. Negli anni 1975 e 1976 la Scandone, a causa di difficoltà economiche, riesce a partecipare solo al Campionato di 1ª Divisione. Nel 1977/78, con la collaborazione della Libertas Avellino di Menotti Sanfilippo e dell’USA Nova di Roberto Troncone, la Scandone allestisce una squadra valida per il Campionato di Promozione Regionale conquistando nel 1980/81 la promozione in serie D.


Anni ’80

L’ascesa verso i campionato professionistici inizia con la conquista della serie C2 nel 1984 dopo un tirato playoff col Corato di Bari, con la guida di Massimo Vicario; fra gli atleti principali si ricordano Angelo Arena, Marco Braccalenti, Giovanni Montella, Ugo Tesone, Maurizio Cozzolino, Italo Cucciniello, Ciro Petretta e Mimmo Bellizzi, quest’ultimo ingaggiato dalla “USSA Nova” di Avellino. L’anno successivo conquista la serie C1 al termine dei play-off col Battipaglia. Hanno avuto un notevole rilievo in questa promozione l’allenatore Enzo Parisi, reduce da importanti stagioni in A1 femminile e Vito Fabris, atleta con trascorsi di serie A e di Nazionale sperimentale, che risulterà essere il capocannoniere del torneo con oltre trenta punti a partita; con lui anche Maurizio Zorzi, un trio proveniente dalle giovanili di Caserta (Guido Gentile, Ciro Morgillo e Salvatore Di Palma) e i riconfermati Arena, Bellizzi e Tesone. Nel 1985/86, anno di riforma di campionati, la squadra, guidata sempre da Parisi, ottiene il passaggio alla B2: ne fanno parte, oltre a Zorzi, Tesone, Morgillo, Bellizzi e i nuovi acquisti Piergiorgio Gori, Robertino Bardini, Claudio Papitto, Roberto Paliani, Giuseppe Aprea, Matteo Totaro e Vito Lepore. Dopo un anno di transizione (1986/87) sempre con Parisi coach (fra i volti nuovi Bisanzon, Caruso, Mazzitelli e Valentino), si realizza una rivoluzione societaria (1987/88): a torneo iniziato e dopo otto sconfitte consecutive, giunge l’imprenditore Alessandro Abate che assume il ruolo di presidente e ingaggia come allenatore Claudio Bardini, un tecnico fra i più prestigiosi del momento, con recenti trascorsi in serie A (Mestre, Udine). Ritorna Mimmo Bellizzi, che aveva lasciato la squadra l’anno prima per tornare all’USSA Nova e viene investito dal nuovo coach non di un ruolo di semplice atleta ma di vero uomo-spogliatoio. Il nuovo presidente ingaggia nel mercato autunnale anche la guardia Claudio Bulgarelli, il play Pasquale Di Terlizzi, e l’ala Roberto Franceschi, che si affiancano ai reduci Totaro, Mazzitelli, Lepore e Morgillo; la rincorsa verso la salvezza si concluderà solo all’ultima giornata con la vittoria sul parquet di Avellino contro il Cefalù, sconfitto e scavalcato dagli irpini. L’anno dopo Bardini, rimasto malgrado molte richieste da società di serie superiore, chiede di ritoccare la formazione con due soli innesti: la guardia Emmanuele Vio (da Udine) e l’ala-pivot Piero Coen (da Ancona); la Scandone domina la stagione regolare e si gioca la promozione in B1 ai play off: la Scandone riesce a far sue le gare contro Ancona (in semifinale) e, in finale, contro Matera ottenendo la serie B1 nel maggio 1989. Mentre la Società sta programmando la nuova stagione, in un terribile incidente stradale a Trapani dove si trovava in vacanza, perde la vita uno degli artefici della promozione, il 25enne Vito Lepore. A lui verrà dedicata una Scuola Basket, nata dall’impegno di Ciro Melillo (nel frattempo uscito dalla Scandone per divergenze con altri dirigenti), del preparatore atletico Francesco Capolupo e del compagno di squadra Mimmo Bellizzi, che con Vito divideva sempre la stanza d’albergo nelle gare in trasferta.


Anni ’90

Nel 1989/90, Bardini ritorna in serie A1 (Desio) e al suo posto, per guidare la squadra in B1, giunge dalla stessa società Romano Petitti. La squadra viene consolidata con l’innesto di atleti di esperienza come Andrea Masini (che sarà capocannoniere del torneo), Stefano Bramati, Fabio Colombo e Mauro Piccoli. Si sfiora l’accesso ai play off, traguardo mancato di poco anche l’anno dopo (1990/91), con nuovamente Claudio Bardini nelle vesti di head coach. Nell’estate 1991 si registra una nuova crisi societaria: Abate decide un progressivo disimpegno, Bardini lascia nuovamente e con lui diversi atleti (Coen, Negri, Bramati). Per scongiurare l’ipotesi di una cessione del titolo sportivo, Ciro Melillo rientra nel ruolo di segretario, e con lui Mimmo Bellizzi in qualità di team manager. Vengono ingaggiati il pivot Stefano Bechini, l’ala Mauro Mazzoleni (che andrà via in autunno) e successivamente l’ala Sergio Zucchi e la guardia Maurizio Ferro. La guida tecnica va al giovane coach Mario D’Angelo che verrà poi sostituito dall’avellinese Rino “Baffone” Persico. Malgrado varie vicissitudini e gravi problematiche societarie la squadra è in corsa fino all’ultimo per la salvezza, ma all’ultima gara cede in casa del Ragusa e torna in B2. Il ritorno nella prima serie cadetta della Scandone avviene nel 1995, con lo sponsor Italnova Cucine. L’arrivo tra i professionisti arriva al termine della stagione 1996/97, quando l’allora Pasta Baronia, allenata dall’avellinese Gianluca Tucci, batte in uno spareggio la Gaverina Bergamo allenata da Carlo Recalcati.


La Serie A

La promozione in massima serie arriva nel 2000, al terzo anno di A2. La De Vizia Avellino di coach Luca Dalmonte terza al termine della stagione regolare, batte nella finale play-off la Aurora Jesi, con una partita, quella del definitivo 3-1 in trasferta (Jesi 80-83 Avellino, 25-05-2000), conquistata grazie ad una tripla da metà campo allo scadere di Claudio Capone che vale la massima serie. Retrocessa in Legadue nel 2006, viene però ripescata per il contemporaneo fallimento del Roseto Basket. Per la prima volta nella sua storia, Avellino ottiene durante la stagione 2007-2008, contrassegnata dall’ingresso in società della famiglia Ercolino, l’accesso alla Final Eight di Coppa Italia. Conquista il trofeo superando in finale la Virtus Bologna con il risultato di 73-67. Al termine della stagione regolare conquista il terzo posto in classifica, raggiungendo per la prima volta la partecipazione ai play-off scudetto. Il 15 maggio 2008 battendo Capo d’Orlando, ottiene la qualificazione alle semifinali, forte del 3 a 0 ottenuto ai quarti di finale. Ottiene, inoltre, l’accesso all’Eurolega. Nel turno successivo affronta la Lottomatica Roma risultando sconfitta con il punteggio complessivo di 3 a 0. Al termine della stagione l’head coach Matteo Boniciolli, eletto nel frattempo migliore allenatore dell’anno, lascia l’incarico. La stagione seguente viene scelto come allenatore Zare Markovski. La squadra viene completamente rivoluzionata rispetto alla stagione precedente della quale vengono confermati solo Nikola Radulović ed Eric Williams. La stagione termina con l’eliminazione alla fase a gironi dell’Eurolega con tre vittorie (Málaga, Le Mans e Zagabria) su 10 incontri disputati.

In Coppa Italia la Scandone viene sconfitta da Teramo ai quarti di finale. La stagione regolare si chiude con l’undicesima posizione in classifica (13 vittorie e 17 sconfitte). L’anno seguente viene nominato allenatore Cesare Pancotto. La stagione è caratterizzata dal rendimento altalenante della squadra, nuovamente rinnovata nella sua totalità. Forte di 6 vittorie su 6 incontri disputati che la vedono appaiata a Siena in testa alla classifica, subisce 5 sconfitte consecutive che fanno scivolare la Scandone al 7 settimo posto. Gli incontri successivi, che vedono l’alternarsi di vittorie e sconfitte, bloccano la squadra nella parte centrale della classifica (7-9 posto). Dopo un’indiretta sfida con Teramo in ottica play-off, l’Air ne risulta esclusa a causa della sconfitta nell’incontro conclusivo della stagione regolare con Cremona. La Coppa Italia, disputata per la prima volta al Palasport Giacomo Del Mauro, vede la conquista delle semifinali da parte di Avellino dopo la vittoria con Milano. La Scandone viene, però, sconfitta da Bologna, la squadra che aveva superato due anni prima in finale risultando vincitrice della competizione. La stagione 2010-2011 inizia con la conferma di Szymon Szewczyk, Roberto Casoli, Chevon Troutman, la nomina di Francesco Vitucci come allenatore ed i ritorni di Antonio Zorzi come Senior Assistant e Marques Green, entrambi tesserati al momento della vittoria della Coppa Italia 2008. Si aggiungono al roster i nuovi acquisti Omar Thomas, Taquan Dean, Valerio Spinelli, Linton Johnson e Merab Bokolishvili, aggregato alla formazione Under19. Dal 28 settembre si aggiunge al roster della stagione Alessandro Infanti, già aggregato alla squadra in occasione delle amichevoli precampionato. Il 4 marzo 2011 Giuseppe Sampietro viene nominato nuovo Amministratore Unico societario, subentrando ai dimissionari Vincenzo e Luigi Ercolino.

Il girone d’andata termina con il club in 7ª posizione in classifica a 14 punti derivanti da 7 vittorie e 8 sconfitte (2 punti in meno rispetto alla stagione precedente). La Scandone ottiene la qualificazione alla Coppa Italia, venendo eliminata da Cantù in semininale (82-65 a favore della formazione lombarda) dopo avere superato ai quarti di finale Milano. La stagione regolare termina con il club in 4ª posizione con 32 punti. Il 16 maggio Omar Thomas viene eletto MVP della stagione regolare. La Scandone ottiene la qualificazione ai play-off dove viene eliminata da Treviso che chiude la serie sul 3-1, ponendo fine alla stagione della formazione irpina, conclusa in 5ª posizione. Considerato il piazzamento al termine della stagione, Avellino si qualifica al turno preliminare di EuroCup, alla quale rinuncia a partecipare a causa del dispendio in termini economici e atletici.

Il 14 luglio viene ufficializzato l’accordo di sponsorizzazione con il “Gruppo Sidigas” (che prende il posto della AIR) a partire dalla stagione 2011-2012. Il club conclude il girone di andata in sesta posizione a 18 punti, accedendo ai quarti di finale di Coppa Italia dove viene sconfitto, il 17 febbraio, da Cantù con il punteggio di 99-70. Avellino conclude il campionato in nona posizione a 30 punti. Nel corso dell’ultimo incontro vinto dalla formazione irpina contro Venezia, Marques Green supera Larry Middleton nella classifica dei migliori marcatori della Scandone.

La stagione 2012-2013 si apre con l’ufficializzazione dell’entrata in società della Sidigas che diviene anche main-sponsor della squadra. Come amministratore delegato viene nominato l’ing. Gianandrea De Cesare. Nel mese di giugno Giorgio Valli sostituisce Francesco Vitucci alla guida tecnica della squadra. Il 13 novembre, complice l’andamento negativo della squadra in campionato (2 vittorie e 5 sconfitte), viene annunciata la risoluzione del contratto con Giorgio Valli. Il 17 novembre Gianluca Tucci viene nominato capo allenatore fino al termine della stagione]. Il 17 gennaio 2013 Cesare Pancotto subentra al dimissionario Gianluca Tucci (che torna a ricoprire il ruolo di assistente) alla guida della squadra. La Scandone termina il campionato in 10ª posizione a 26 punti.

La stagione 2013-2014 vede il ritorno in panchina di Francesco Vitucci che il 3 luglio 2013 viene ingaggiato con un contratto biennale. La stagione si conclude con la squadra in 12ª posizione (dopo aver concluso il girone di andata al 9° posto, prima delle squadre escluse dalle Final Eight di coppa Italia), non ottenendo la qualificazione ai play-off.

Per la stagione 2014-2015 il roster viene integralmente rinnovato, con la sola conferma di Daniele Cavaliero. La squadra conclude il campionato in 12ª posizione, dopo aver concluso il girone di andata in 8ª posizione. Ottenuta la qualificazione alla Coppa Italia dopo due stagioni di assenza, la squadra viene eliminata ai quarti di finale da Milano.

Nel 2015/2016 il direttore generale Nevola lascia la società, venendo sostituito prima da Valerio Spinelli (che si dimette dopo due settimane) e poi da Nicola Alberani. Dal punto di vista sportivo viene confermato solo Giovanni Severini, al quale si aggiunge Marques Green tesserato nel mese di dicembre. La regular season si conclude con la squadra in 3ª posizione in classifica a 40 punti. Nel corso della stessa la squadra fa registrare il record societario di vittorie consecutive pari a dodici. Riesce, inoltre, a conquistare per la seconda volta la finale di Coppa Italia in cui viene sconfitta da Milano e la qualificazione ai play-off. Dopo aver superato per 3-0 Pistoia, viene sconfitta per 4-3 in semifinale da Reggio Emilia. Al termine della stagione Nicola Alberani viene nominato miglior dirigente, mentre James Nunnally vince il premio di MVP.

La stagione 2016/2017 si apre con le conferme di Maarty Leunen, Joe Ragland, Marques Green e Giovanni Severini. La stagione inizia con la Scandone che in Supercoppa conquista la finale ma viene sconfitta da Milano. La squadra partecipa per la seconda volta a un campionato europeo, la Basketball Champions League. Ottiene la qualificazione agli ottavi di finale e viene eliminata da Venezia. Si qualifica anche per la Coppa Italia, ma viene battuta ai quarti di finale da Sassari. La stagione di Avellino si conclude con la qualificazione ai play-off in cui affronta Reggio Emilia che viene battuta nella serie per 3-0. La corsa allo scudetto viene arrestata da Venezia in semifinale (4-2).

Nel 2017-18 la squadra conclude il girone di andata in prima posizione qualificandosi per la Coppa Italia, ma viene eliminata da Cremona ai quarti di finale; si qualifica anche ai play-off, ma viene sconfitta da Trento. In ambito europeo la squadra è eliminata alla fase a gironi della Basketball Champions League, retrocedendo in FIBA Europe Cup. Riesce a conquistare la finale della competizione, ma viene sconfitta da Venezia.

La stagione 2018-2019 viene caratterizzata dai numerosi infortuni occorsi ai cestisti. Al termine del girone di andata si qualifica per la Coppa Italia e viene sconfitta ai quarti di finale da Brindisi. Conclude la stagione 8ª in classifica, accedendo ai play-off in cui viene eliminata da Milano. In ambito europeo partecipa nuovamente alla Basketball Champions League, ma viene eliminata alla fase a gironi.

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