Capuano e i suoi ricordi: “Montella l’ho portato io all’Empoli, che salvezza a Potenza”

Eziolino Capuano ha presentato il libro “Il mondo di Eziolino” a Pescopagano. L’opera è stata scritta da Raffaele Ciriello: “A nove anni giocava nei pulcini dell’Heraion, io iniziavo ad allenare seguendo la mia passione per questo sport”, ha affermato Capuano. Non poteva mancare qualche considerazione sull’Avellino e sulla sua carriera di allenatore: “L’Avellino l’ho voluto io, fortemente. Non mi interessava la qualità della rosa che avrei allenato e neppure le vicissitudini societarie. Ho detto che la carriera me la sono rovinata da solo, con le mie mani, fossi stato meno impulsivo avrei allenato ad alti livelli, ma non mi pento di nulla. Sono orgoglioso di ciò che sono, degli insegnamenti di mio padre”, ha dichiarato l’allenatore dell’Avellino, senza nascondere emozione e un velo di malinconia”.

Poi via con i ricordi: “Ho sentito Vincenzo Montella, che ha scritto la prefazione al libro. Mi aveva detto che sarebbe venuto se avesse battuto il Sassuolo ieri sera, ma ha avuto degli impedimenti e non è potuto venire. Sono stato io a portarlo all’Empoli, aveva 13 anni e io facevo l’osservatore del club dalla Campania. Ricordo quando rimanemmo bloccati in auto, tutta la notte sull’Autostrada del Sole, a causa di un guasto. Probabilmente l’esperienza più bella l’ho vissuta a Potenza, con una squadra inizialmente esclusa dal campionato e poi riammessa. Giocavamo ogni tre giorni per recuperare le partite. Mi dissi ‘anche se il Potenza non si iscriverà al prossimo campionato, devo salvarlo sul campo’, e ci sono riuscito”.

E su Pescopagano, la cittadina lucana che lo ha adottato: “Sono orgoglioso di appartenere a questo paese, ho deciso di far vivere qui la mia famiglia, perché questo è uno dei paesi più belli che abbia mai visto e consiglio a tutti di visitarlo”.

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