Meno sei alla fine, l’Avellino rischia grosso

Parlare di play-off o altri sogni (che restano per ora chiusi a chiave in un cassetto) in casa biancoverde sarebbe quanto meno fuori luogo in questo momento, semplicemente perché l’Avellino ha mostrato una fragilità psico-tecnica già emersa in passato, sotto altre gestioni. Lo schiaffo, definito “vergognoso” dai tifosi, a Catanzaro rischia di essere oltremodo pesante in una classifica, dal terzo posto in poi, abbastanza corta. Neapolis Mugnano ed Aversa Normanna, rispetto agli irpini, hanno due punti di vantaggio in graduatoria e diversi scontri diretti da affrontare. L’Avellino, però, non può più sbagliare e deve vincere le sei partite che mancano alla fine della regular season oppure non perdere proprio con Trapani ed Aversa Normanna nelle ultime due giornate. Quattordici punti potrebbero anche bastare per assicurarsi almeno la quinta posizione (con la Neapolis i confronti diretti sono a favore). L’importante è approdare negli spareggi promozione che restano sempre gare secche e imponderabili. Delle sette formazioni (considerata anche il Pomezia) in lotta per quattro posti nella griglia play-off e la promozione diretta, sono nel momento migliore Trapani (ad un solo punto dal Latina) e Milazzo (imbattuta nel girone di ritorno). I granata, solo due sconfitte in 14 incontri, a Mugnano tenteranno il colpo ad effetto per non perdere contatto dalla testa della classifica (i pontini, infatti, ospitano la Vibonese), per poi poter sfruttare a pieno le gare interne con Fondi ed Isola Liri. Nella lotta a due, in caso di altri passi falsi, potrebbero inserirsi proprio i mamertini di Boscaglia (23 punti nel ritorno) che dopo il Catanzaro aspettano tra due domeniche al “Grotta Polifemo” l’Aversa Normanna, mentre nell’ultimo turno ospitano la Neapolis Mugnano. Proprio gli uomini di Ferazzoli domenica potrebbero quasi definitivamente estromettere dal discorso play-off il Pomezia, mentre devono ancora affrontare Milazzo, Avellino e Latina. Insomma, l’Avellino ha davvero poco tempo per svegliarsi da un torpore fino ad ora “voluto”.

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