Melfi-Avellino 3-0, commento e cronaca

Melfi-Avellino 3-0, commento e cronaca

MELFI (4-4-2): Pozzato; Milella, Agius, Vignati, Contessa; Russo, Manco (3′ st Mitra), Maisto, Pellecchia (10′ st Sicignano); Guazzo (30′ st Vanacore), Chiaria. All.: De Gennaro-Ciullo.
AVELLINO (4-3-3): Marruocco; Meola, Puleo, Rinaldi, Ricci; Viscido (28′ pt Fanelli), Licciardi (1′ st Panatteri), D’Angelo; Rega (9′ st Varriale), Vicentin, Comini. All.: Marra.
ARBITRO: Vallesi di Ascoli Piceno.
Guardalinee: Veccia e Croce.
MARCATORI: 36′ pt Guazzo, 6′ st e 40′ st Chiaria.
ESPULSO: al 9′ st Agius (M) per proteste.
AMMONITI: Rega (A), Pozzato (M).
NOTE: spettatori 1500 circa. Angoli: 3-2 per l’Avellino. Recupero: 1′ pt; 5′ st.

Fuori Panatteri, dentro Viscido in un Avellino che a Melfi si presenta con un 4-3-3 basato sugli esterni Rega e Comini ai fianchi di Vicentin. Il “piccolo” guerriero di Battipaglia, invece, rinforza la linea mediana del campo con Licciardi e D’Angelo. Nessuna novità nella linea difensiva. Dall’altro lato, invece, esordio stagionale per l’esperto Manco accanto a Maisto nella zona nevralgica del campo, con Russo e Pellecchia rispettivamente a destra e a sinistra. Squalificato Marino, al suo posto c’è Agius con Vignati al centro, con Milella e Contessa sulle corsie laterali. In avanti, invece, spazio a Chiaria e Guazzo.
PRIMO TEMPO – Intraprendente in avvio il Melfi che al 4’ con Chiaria – dopo uno scambio con Guazzo – impegna Marruocco, bravo a bloccare. Passa un minuto ed il Melfi protesta per un contatto in area tra Ricci e Russo, ma l’arbitro fa proseguire tra le proteste dei locali. Solita partenza sottotono per l’Avellino. Al 12’ Chiaria sfonda sulla destra e mette al centro, ma Manco non inquadra la porta. Punizione di Russo al 18’ bloccata da Marruocco. Non punge l’Avellino che rischia ancora al 26’ su un sinistro di Guazzo respinto d’istinto dall’estremo difensore irpino. Due primi dopo, in campo Fanelli al posto di Viscido con Marra che passa al 4-2-3-1, con il neo-entrato a ridosso di Vicentin. Numero rischioso di Marruocco alla mezz’ora che supera in dribbling un avversario, arrivando fino a centrocampo. Al 36’ vantaggio meritato del Melfi con Guazzo che sul secondo palo, lasciato da solo, non perdona l’Avellino infilando Marruocco di esterno. Pochi secondi prima dell’intervallo, contropiede micidiale del Melfi con Chiaria che si divora il raddoppio, calciando fuori, al termine di una progressione indisturbata. Un Avellino senza gioco e privo di qualsiasi idea costruttiva, conclude la prima frazione con nessuna conclusione. Gara a senso unico.
SECONDO TEMPO – Subito dentro Panatteri nell’Avellino al posto di un evanescente Licciardi. Marra torna così al 4-4-2, cambiando per la terza volta modulo durante la partita. Arriva, però, subito il raddoppio dei lucani al 6’. Verticalizzazione di Maisto per Chiaria che beffa Marruocco in uscita. All’ottavo angolo di Comini per Rinaldi: colpo di testa fuori. Poi pochi secondi dopo, Agius dà una mano all’Avellino facendosi espellere per una protesta inutile nei confronti dell’arbitro. Ultimo cambio per Marra: fuori Rega, dentro Varriale. Dentro Sicignano, un difensore, fuori Pellecchia per il Melfi, con Guazzo che viene arretrato sulla linea dei centrocampisti. Un suo tiro al 12’ è impreciso dalla distanza. Passa un minuto ed arriva il secondo tiro ospite con Ricci che non inquadra la porta. Al 14’ Marruocco evita il tris dei locali, opponendosi a Chiaria che aveva superato Rinaldi. Al 27’ pericolo sporadico creato dall’Avellino con un tiro di D’Angelo respinto dal palo a portiere battuto. Al 28’ ingenuità di Ricci che perde palla sul pressing di Russo. L’esterno mette al centro verso Guazzo che in girata manca il tris. Al 32’ altra conclusione di D’Angelo di poco fuori che poco dopo si divora un gol facile E’ solo un fuoco di paglia perché Chiaria al 40’ punisce ancora l’Avellino, siglando la seconda rete personale. Disfatta in tutti sensi per l’Avellino che rimedia la terza sconfitta in trasferta e conferma di non avere un gioco adeguato per puntare in alto. Con i singoli non si va lontano.

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