La Curva Sud contro la “tessera del tifoso”

La Curva Sud contro la “tessera del tifoso”

“Noi non ci abboniamo. Noi non ci tesseriamo!”, comincia così il comunicato diramato pochi minuti fa dalla Curva Sud che si schiera contro la “tessera del tifoso”: “Dopo l’esclusione di una ventina di squadre, a breve saranno resi noti i verdetti della FIGC sulle richieste di ripescaggio in Lega Pro. Ormai è chiaro, come dichiarano importanti esponenti dell´AS Avellino, che tra le squadre ripescate ci sarà anche la società biancoverde. L´ammissione alla Lega Pro porta con sè una novità, a cui tutte le società si dovranno adeguare, nel bene e nel male, e che sta rivoluzionando il mondo del calcio: la tessera del tifoso.
Voluta fortemente dal Ministro Roberto Maroni, e contestata non solo da tutte le tifoserie italiane, ma anche da personaggi pubblici come Daniele De Rossi, Fabrizio Miccoli, Maurizio Zamparini e addirittura dall’ex CT della nazionale Marcello Lippi, la tessera del tifoso dovrebbe essere uno strumento di “fidelizzazione” del tifoso, e cioè non solo una tessera con cui il semplice cittadino viene preventivamente schedato per un reato che non commetterà mai, e che quindi attesti la sua buona condotta, ma anche una vera e propria carta di credito che si appoggia sui vari circuiti bancari come Mastercard, Poste Pay e Visa, e con cui sarà possibile acquistare non solo biglietti e merchandising della propria squadra, ma anche oggetti di altri tipi, come ad esempio le ricariche delle tessere per il digitale terrestre per guardare da casa le partite. Nulla di più. La violenza negli stadi così non sarà combattuta perché senza tessera non possiamo abbonarci, ma possiamo comprare i tagliandi domenica per domenica, non andare in trasferta nel nostro settore, ma in quello delle squadre che ci ospitano, mettendo a contatto diretto le due tifoserie. In poche parole è l´ennesimo scempio perpetrato per far disinnamorare i tifosi e allontanare la gente dagli stadi. Il calcio è ormai visto come uno show, come una commedia teatrale, come un film al cinema, come i giocolieri in un circo.
Non bastava il biglietto nominale? Non bastavano i tornelli? Non bastava il DASPO? Non bastavano le telecamere a circuito chiuso? Non bastavano le manganellate gratuite a cui ormai ci siamo dovuti abituare? Nel grado di perversione dei politici e dirigenti italiani si è voluto arrivare anche a questo, a privarci del nostro amato calcio e dell´unico luogo di aggregazione di massa e popolare in Italia: le curve degli stadi. Noi siamo ultras e non criminali. Noi siamo ultras e non schiavi di banche e società. Noi siamo ultras perché amiamo la libertà. E questa libertà ci viene tolta definitivamente sopportando l´umiliazione di una schedatura preventiva e la sottomissione forzata al calcio moderno, quello delle televisioni, degli sponsor, del doping e dei miliardi e non quello che amiamo noi, quello degli atleti che corrono, delle squadre che si battono con valore, delle maglie sudate, delle bandiere, cori, striscioni e fumogeni in curva. Per amore dell´Avellino, e per ringraziare questa società che sta facendo tanto per risollevare le sorti del calcio avellinese, volevamo mettere in campo una imponente e storica campagna abbonamenti per la stagione 2010/2011, ma a queste condizioni non ci stiamo. Niente e nessuno viene prima della libertà e dignità dell´uomo e dell´ultras. Per questo, colmi di amarezza e rabbia, con il cuore che piange, dichiariamo ufficialmente che la CURVA SUD DI AVELLINO non aderirà alla tessera del tifoso, e di conseguenza non sottoscriveremo l´abbonamento dell´Avellino. Sosterremo sempre la squadra e i colori della nostra città, fuori e dentro lo stadio, quando ci sarà concesso. Compreremo i biglietti domenica per domenica, seguiremo la nostra squadra ovunque anche a costo di stare fuori dallo stadio, ma non ci tesseriamo. E in segno della nostra libertà e del rispetto che abbiamo per questo grande e immenso valore, lasceremo la più totale facoltà di scelta agli ultras avellinesi che vorranno sottoscrivere la tessera del tifoso. Noi siamo liberi e rispettiamo la libertà degli altri.
“L´Avellino siamo noi” abbiamo gridato. D´ora in poi, insieme a tutti gli ultras d´Italia, vogliamo gridare “IL CALCIO SIAMO NOI!”

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