Izzo: “Finsi infortunio per non essere coinvolto nella combine di Modena-Avellino”

di Emanuele de Girolamo

Procede l’indagine a carico di Armando Izzo, ex difensore dell’Avellino, inviato a giudizio per tentata combine della partita Modena-Avellino, del 17 marzo 2014, terminata 1-0 per gli emiliani.

Il calciatore, ora in forza al Torino in Serie A, ha risposto alle domande del sostituto procuratore antimafia Maurizio De Marco, nell’aula del nuovo palazzo di giustizia di Napoli: “Ho simulato un infortunio per non essere coinvolto in una combine”, ha detto Izzo. 

Infatti, il difensore non scese in campo in quella partita, ufficialmente perché infortunato. Secondo l’accusa, il risultato di quella partita fu aggiustato da Izzo, Francesco Millesi e da Luca Pini (hanno scelto il rito abbreviato e sono stati condannati rispettivamente a uno e tre anni di reclusione), su richiesta di Antonio Accurso (condannato a 4 mesi) elemento di spicco della camorra di Secondigliano, nonché parenti di Izzo.

Izzo ha rivelato di essere stato contattato a Secondigliano da Luca Pini, ex calciatore e all’epoca dei fatti gioielliere, per la consegna di alcuni oggetti di valore. Insieme con un’altra persona, i due si sono visti in un ospedale, alla presenza di Umberto e Antonio Accurso.

A questo punto, secondo quanto riferito da Izzo al magistrato, “sentendo puzza di bruciato”, il calciatore avrebbe preso un taxi per allontanarsi dalla zona, evitando ogni tipo di approccio. L’ex biancoverde ha pure ricordato al magistrato di essere stato avvicinato da qualcuno pure ai tempi in cui militava nella Triestina, per un tentativo di combine anche in questo caso non concretizzato.

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