Dal 1 luglio in vigore il nuovo “modulo libero”
Ci sono novità importanti per quanto riguarda il tesseramento dei calciatori. Dallo scorso 30 di giugno, infatti, è scaduto l’accordo collettivo tra la Lega e l’Associazione Italiana Calciatori. E per tutti i trasferimenti attuati dal 1 luglio in poi, le società stanno utilizzando il nuovo “modulo libero”.
La prima a farvi ricorso è stata la Juventus per l’affare Marco Motta, prelevato dall’Udinese, regolarmente accettato dagli uffici della Lega di Serie A, ma la stessa disponibilità è stata espressa anche da quella di B e dalla Lega Pro. L’AIC preannuncia battaglia e si dice pronta a proclamare anche lo sciopero, ma i club vanno avanti per la loro strada e i giocatori stanno firmando il nuovo modulo senza opporre particolari resistenze.
Nei contratti sottoscritti col “modulo libero” i rapporti con i calciatori vengono formalizzati seguendo esclusivamente le leggi dello Stato in materia di lavoro e che prevedono una tutela normativa (in caso di contenzioso è prevista la soluzione davanti al giudice del lavoro e non più al collegio arbitrale). Una parte estremamente delicata del contratto libero riguarda la remunerazione e tutte le condizioni che fino allo scorso 30 giugno non erano possibili.
L’accordo collettivo prevedeva che la parte variabile non potesse essere superiore al 50%. Con il contratto libero – come riporta www.salernonotizie.it -, può essere anche del 70%, dell’80%: una parte è fissa, il resto è legato a tutta una serie di obiettivi che società e calciatore concordano. E così in caso di retrocessione o mancato raggiungimento dell’obiettivo minimo, le parti concordano un abbattimento della cifra inizialmente pattuita.
Ma le parti possono concordare anche altre condizioni, relative pure ai comportamenti da tenere dentro e fuori dal campo.




