Catanzaro-Avellino: le dichiarazioni di Rastelli nel pre partita

Fidelis Andria-Avellino: le dichiarazioni di Rastelli nel pre partita

RASTELLI PRIMA DI CATANZARO-AVELLINO – Dopo tre k.o. consecutivi, l’Avellino di Massimo Rastelli cerca riscatto contro la capolista Catanzaro. Partita ostica, contro una corazzata che ha letteralmente distrutto il girone C di Lega Pro. Queste le parole del tecnico biancoverde alla vigilia della sfida.

DI SEGUITO LE DICHIARAZIONI DI MASSIMO RASTELLI PRIMA DI CATANZARO-AVELLINO

LA PARTITA – «Affrontiamo una grandissima squadra che sta mostrando una forza incredibile. È un rullo compressore in ogni componente. Sarà una prova di grande spessore. La squadra, dopo l’ennesima sconfitta, ha affrontato la settimana con grandissimo impegno e spirito di sacrificio. Ho visto un gruppo che vuole uscire da questa situazione. C’era un’energia diversa per dimostrare che non siamo quelli delle ultime settimane».

COSA È SUCCESSO IN QUESTO MESE ALLA SQUADRA – «Siamo una squadra che non riesce a gestire le tensioni che ci sono intorno. I colpevoli principali siamo noi. Stiamo imparando a cercare questa forza. Con il mio arrivo l’Avellino ha giocato in maniera tranquilla. Dopo il mercato di gennaio e le vittorie contro Potenza e Crotone sono aumentate le pressioni e siamo incappati in sconfitte pesanti. Queste negatività che ci siamo portati in campo ci hanno penalizzato».

AVVERSARIO PROIBITIVO – «È la gara ideale che ci può permettere di uscire da questa grossa buca in cui ci siamo infilati. Sta a noi offrire una prestazione di grande umiltà andando oltre le nostre difficoltà. Ci sono tre punti in palio e ce l’andremo a giocare al massimo. Dobbiamo giocare da squadra. Il Catanzaro non ha solo Iemmello, lui è il rifinitore, ma i punti di forza sono tantissimi. Non sarebbe intelligente pensare di limitare solo lui. Dobbiamo giocare una partita di grande sacrificio e pressione per fare in modo che il Catanzaro possa avere meno tempo per ragionare».

L’APPELLO AL PUBBLICO – «Giovanni D’Agostino ha lanciato un appello che condivido. Come spesso dico, società calciatori e tecnici passano. Restano i tifosi che sono un patrimonio. So benissimo che c’è del malcontento. Dobbiamo ritrovarci tutti con l’obiettivo di accompagnare i ragazzi al 23 aprile. Lì raccoglieremo quanto saremo stati bravi a seminare ed, eventualmente, sarà l’ora dei processi. In questo momento siamo i primi responsabili di questa situazione».

L’INFERMERIA – «Ci sono delle situazioni di acciacchi dovuti al nostro campo che non ci dà una grande mano. I ragazzi pur di essere presenti mi danno la disponibilità per scendere in campo. Sotto questo aspetto, le scelte saranno in funzione della settimana».

IL CENTROCAMPO – «A centrocampo, che è il reparto più importante, le scelte sono state forzate perché non avevo i calciatori che volevo».

LE CONDIZIONI DI MARCONI – «È un ragazzo straordinario. È un calciatore completo, un po’ come tutti quelli arrivati a gennaio. Non ha saltato un allenamento, anzi, sono stato io a chiedergli se avesse bisogno di riposo. Ci tiene ad arrivare ad una condizione più che accettabile. Deve essere messo nelle condizioni di segnare. Un Marconi al 100% farà al caso nostro».

IL RITORNO DI DI GAUDIO – «È un ragazzo sfortunato, gli ultimi due infortuni sono stati di natura traumatica. È di nuovo in gruppo e sarà a disposizione per la gara di Catanzaro».

COME SI VIENE FUORI DA QUESTO MOMENTO – «Adrenalina e tensioni non aiutano, ma dagli errori bisogna imparare. Dobbiamo essere bravi a mettere grinta e determinazione, quella che ci è mancata nelle ultime tre partite dove, sono convinto che avremmo potuto raccogliere qualcosa in più».

IL MOMENTO DI SOTTINI – «Edoardo è un ragazzo molto interessante. Ha un buon piede e lo stiamo gestendo perché siamo convinti che può aiutare il gruppo».

LA CONDIZIONE DI FABIO TITO – «Ha dimostrato quanto i numeri contano. Da esterno basso ha disputato un campionato importante. In quel ruolo è fondamentale. Dà l’anima e ci è sempre di aiuto».

IL MOMENTO DIFFICILE DI ENZO DE VITO – «Conosco l’uomo, il professionista e quanta passione metta nel lavoro che svolge. IL nostro rapporto non è cambiato di una virgola. Cerchiamo sempre di capire come uscire da questa situazione. Penso al presente, non al futuro».

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