Brindisi-Avellino 1-0 finale, commento e cronaca

Brindisi-Avellino 1-0 finale, commento e cronaca

BRINDISI (4-4-1-1): Marconato; Coduti, Taurino, La Rosa (41′ st Lispi), Fruci; Piro, Cejas, Pizzolla, Alessandrì (12′ st Matarazzo); Moscelli (25′ st Maiorino); Ceccarelli. All.: Florimbj.
AVELLINO (4-2-3-1): Marruocco; Meola (25′ pt Balzano), Puleo, Nocerino, De Angelis (1′ st Ricci); D’Angelo, Viscido (12′ st Scandurra); Rega, Fanelli, Panatteri; Vicentin. All.: Marra.
ARBITRO: De Faveri di San Donà di Piave.
MARCATORE: 9′ pt Ceccarelli.
AMMONITI: Nocerino (A), Ceccarelli (B), Viscido (A), Marruocco (A), Matarazzo (B).
Guardalinee: Di Salvo e Lobozzo.
NOTE: spettatori 1700 circa, di cui 150 tifosi irpini. Angoli: 4-3 per l’Avellino. Rec.: pt 2′; st 4′.

Marra cambia, Florimbj no. Il Brindisi si presenta con la stessa formazione che ha sconfitto sette giorni prima l’Isola Liri, con l’ex Moscelli (l’altro Matarazzo è in panchina) alle spalle dell’unica punta Ceccarelli. Una sola modifica, sostanziale, per l’allenatore biancoverde che rinuncia a Scandurra, mettendo dall’inizio Fanelli alle spalle di Vicentin, con Rega a destra e Panatteri a sinistra.
PRIMO TEMPO – Subito pericoloso in avvio l’Avellino con Panatteri chiuso in uscita da Marconato. Risponde dopo un paio di minuti Moscelli: la sua conclusione è sbilenca e non impensierisce Marruocco. Buono l’avvio dell’Avellino che sfrutta le caratteristiche fisiche di Vicentin bravo al 6’ ad innescare Rega. L’esterno rientra sul sinistro, ma non riesce a centrare il bersaglio. Il Brindisi non resta a guardare e all’ottavo con Ceccarelli tenta di sorprendere Marruocco con una conclusione angolata facilmente bloccata dal portiere. Brindisi “scorretto” un minuto dopo, con De Angelis a terra, i pugliesi proseguono con Moscelli, l’attaccante appoggia per Cejas che favorisce l’inserimento sulla sinistra di Fruci. Il fluidificante mancino mette al centro verso Ceccarelli che indisturbato insacca (9’). Al 14’ tiro di Alessandrì controllato da Marruocco. Buon momento per i locali: un minuto dopo girata fuori misura di La Rosa su angolo di Alessandrì. Al 17’, esterno destro di Vicentin (servito da Panatteri): Marconato respinge, poi Alessandrì allontana. Contropiede del Brindisi, al 20’, Marruocco evita il peggio con un’uscita tempestiva su Ceccarelli. Poi, la sfera recuperata da Alessandrì giunge di nuovo a Ceccarelli che di piatto a porta vuota sbaglia incredibilmente il più facile dei gol. Il match diventa spigoloso. Meola è costretto ad abbandonare per una botta al piede destro. Esordio in campionato per Balzano. L’Avellino non crea pericoli, giocando poco palla a terra. Il Brindisi, guardingo, amministra e tenta di colpire puntando sugli inserimenti degli esterni. Episodio curioso al 38’ pt. Nocerino nel tentativo di restituire palla ai pugliesi mette in difficoltà Marconato costretto a rifugiarsi in angolo. Fanelli, poi su invito dei compagni di squadra, restituisce palla. Al 43’ pt, errore di La Rosa che lascia palla a Vicentin: destro impreciso.
SECONDO TEMPO – Secondo cambio per Marra che ad inizio ripresa inserisce il giovane Ricci, al posto di De Angelis, che si piazza sull’out mancino della linea difensiva a quattro. Consueti cambi nel primo quarto d’ora della ripresa. Al 16’, il neo-entrato Matarazzo, servito da Piro, si presenta davanti a Marruocco che di esperienza gli toglie il pallone. Brindisi sempre pericoloso in contropiede. Avellino ha in mano l’inerzia del match, ma non riesce a sfondare. Il forcing irpino è abbastanza confusionario. Intorno alla mezz’ora la celere è costretta a caricare alcuni sostenitori avellinesi per evitare un contatto con i sostenitori di casa. E’ solo un piccolo focolaio, il tutto è tornato sotto controllo. Gara bruttina nella seconda parte. Al 31’ pt, colpo di testa di Vicentin innocuo per Marconato. Ancora Marruocco (39’) di testa anticipa Maiorino al limite dell’area. Puleo errore nel primo minuto di recupero che favorisce Ceccarelli: tiro al volo da sottomisura alto sulla traversa. Finisce così. Prima sconfitta in campionato in un campo storicamente ostico per l’Avellino “succube” dei propri limiti.

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