Avellino Calcio, situazione contabile da chiarire: la Finanza fa visita alla Covisoc

Toh, chi si rivede. I finanzieri di Avellino si sono presentati nuovamente a Roma, presso gli uffici della Covisoc, come avvenne un anno e mezzo fa quando c’era da verificare la situazione della società di calcio non iscritta al campionato di serie B.

Gli uomini del colonnello Ottaiano, su disposizione della Procura della Repubblica, hanno acquisito la richiesta documentazione per fare luce circa l’attività svolta dall’U.S.Avellino, per quanto attiene pagamenti di stipendi e contributi per i tesserati.

Stipendi e contributi

Si vogliono verificare, ad esempio, le modalità di corresponsione delle retribuzioni relative alla passata stagione di serie D e verificare se siano state pagate tutte e in che modo.

C’è chi dice che manchi all’appello una mensilità (giugno?) e per questo motivo qualche tesserato sarebbe intenzionato ad attivare la procedura legale per ottenere quanto dovuto.

Così come ci sono fornitori e prodessionisti che non sarebbero stati tuttora soddisfatti per quanto loro spettante e stabilito da regolari contratti.

L’U.S. Avellino sempre più sotto i riflettori della magistratura avellinese che intende fare chiarezza sull’attività svolta direttamente dalla società di calcio e verificare ogni rapporto con soggetti coinvolti nell’inchiesta che ha portato al sequestro preventivo per 97 milioni di euro nei confronti della Sidigas e altre società ad essa riconducibili. Oltre che nei confronti del patron Gianandrea De Cesare, il quale da tempo non si è più visto ad Avellino ma presto potrebbe essere convocato presso gli uffici di Piazza Aldo Moro.

Bilanci perduti?

Particolare attenzione, da parte dei magistrati della Procura avellinese, è rivolta verso i bilanci della società di calcio. Gli stessi che i potenziali acquirenti avrebbero voluto visionare per avere un quadro esatto della situazione finanziaria dell’Avellino, prima di deciderne l’eventuale acquisto.

Ora che è stata formulata l’offerta per acquisire la società di calcio, che prevede il versamento di un milione e 100mila euro in 9 comode rate mensili, i rappresentanti dell’U.S.Avellino dovrebbero fare consultare i documenti contabili. Senza nascondersi dietro richieste di autorizzazioni da parte di giudici o commissari.

I bilanci non sono stati ancora esaminati dai potenziali acquirenti. Pare che vi siano state difficoltà nel reperire tale documentazione presso la Camera di Commercio. I bilanci presentati non sarebbero quelli dell’Avellino Calcio.

Visita alla Covisoc

Perciò, dalla Procura della Repubblica di Avellino, sono stati inviati i finanzieri a Roma per ottenere la documentazione contabile relativa alla società di calcio e presente presso gli uffici della Covisoc.

Ormai i finanzieri conoscono bene la strada. Nell’estate del 2018 accompagnarono a Roma, presso gli uffici della Covisoc, il Procuratore aggiunto dottor Vincenzo D’Onofrio, il quale provvide direttamente a farsi consegnare la documentazione relativa alla società all’epoca facente capo al presidente Taccone.

Nei prossimi giorni, dopo avere spulciato ogni movimento contenuto nei bilanci, potrebbero essere chiesti chiarimenti a chi ha amministrato e rappresentato finora la società di calcio, non solo il patron De Cesare ma anche il presidente Claudio Mauriello, il direttore generale Sandro Iuppa ed altre figure che, pure non ricoprendo incarichi ufficiali, sarebbero al corrente di molte cose relative alla gestione della società di calcio.

Il cerchio di stringe

L’impressione è che possano esserci a breve nuovi provvedimenti da parte dei magistrati della Procura della Repubblica di Avellino, nell’ambito dell’inchiesta penale che si sta allargando sia ai rapporti tra il giudice tributario Antonio Mauriello, arrestato la scorsa settimana, e la Sidigas che quelli con il patron De Cesare.

Il cerchio si sta stringendo sempre più, insomma e non si escludono clamorosi sviluppi.

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