Avellino Calcio, che squallore: volano gli stracci. Presidente Izzo, intervenga o vada via

Cosa abbiamo fatto di così male per meritare tutto questo?

Nella lunghissima storia calcistica avellinese ne abbiamo viste veramente tante ma non eravamo ancora arrivati al punto di registrare che dirigenti di una società arrivassero a “smerdarsi” senza pudore, credendo di parlare davanti a un bar, senza sapere che ogni loro respiro finisce sugli organi di informazione.

Anzi, alcuni fanno sapere di proposito certe cose: vanno in televisione, oppure alimentano i social con post per parlere contro questo o quello.

E questi sono soci tra loro? Complimenti!

Ma chi siete, cosa volete?

Ma chi sono costoro per permettersi di venire a creare tutto questo?

Ma come si permettono di assumere certi atteggiamenti senza avere dimostrato un briciolo di capacità nel gestire una società gloriosa come l’Avellino?

In un mese di esperienza, solo problemi, creando ulteriore tensione in un ambiente calcistico che da almeno due anni vive di preoccupazioni mai legate ai risultati, quanto agli accadimenti societari.

Si aspettava l’arrivo del Messia, di un nuovo “padrone” capace di cancellare quanto vissuto durantela gestione De Cesare-Mauriello, per questo erano stati accolti con fiducia o ottimismo i nuovi dirigenti, anche se erano apparso veramente tanti, durante la conferenza stampa di presentazione in una sala stampa dove a momenti erano più soci, dirigenti, loro accompagnatori, amici e parenti, rispetto ai giornalisti presenti.

Solo social e veleni

Eccoli lì, tutti in bella mostra per la foto ricordo con tanto di maglietta con il cognome stampato sul retro di ciacun componente. Neanche c’entravano tutti, dietro quella scrivania, tanto da aggiungere un paio di sedie e fare quindi una doppia conferenza stampa per dare spazio a tutti, li ricordate?

C’era anche il prete…alla faccia della scaramanzia.

Ebbene, e questo siete?

Ma perchè questi personaggi sono venuti ad Avellino? Solo per dare vita a uno squallido teatrino fatto di accuse e ripicche, di bassezze e nefandezze raccontate uno nei confronti dell’altro? Molte altre cose -purtroppo negative – stanno intanto per affiorare.

Perchè non state zitti? E invece niente, come quelle vecchiette acide e pettegole, le “capere”…

Panni sporchi

Una piazza come Avellino non merita questo e lor signori non possono permettersi certi atteggiamenti dove la gente ha conosciuto il meglio del calcio, mai sceso a livelli così bassi.

I panni sporchi vanno lavati in famiglia invece costoro stanno facendo a gara per lanciare stracci fetenti uno sulla faccia dell’altro.

Ma lo sanno che loro sono ospiti di Avellino? Nella città di SanModestino che è il patrono dei forestieri, essi sono stati accolti con piena ospitalità, nonostante il palmares calcistico e societario di ogni componente di questa nuova società non sia brillante o ricco di successi veri. Che sono diversi rispetto a quelli raccontati. Così come i titoli nobiliari, societari, scolastici e onorifici di cui ci si fa vanto sapendo che basta poco per scoprire il bluff.

Adesso basta, però.

Il tifoso irpino è stufo e nauseato, piacerebbe tanto parlare di calcio giocato ma pure questi soggetti pare che preferiscano parlare di altro.

E allora Circelli spara a zero su Izzo che è suo socio della IDC s.r.l. dalla quale s’è tirato fuori Di Matteo il quale però aspetta che qualcuno gli restituitsca la caparra versata. Martone risponde per le rime a Circelli che è comunque l’amministratore unico dell’Avellino, altri personaggi parlano e straparlano. Un dirigente assume la segretaria particolare e l’altro il suo portaborse, tutto all’insaputa del presidentementre si racconta di sedie e bottiglie lanciate da qualche soggetto nei confronti dell’altro, presso la sede societaria, come se ci si trovasse nella più squallida cantina di ubriaconi.

Izzo decida cosa fare

Al momento mancano le dichiarazioni di Luigi Izzo che ufficialmente è il presidente dell’Avellino.

Recentemente aveva affidato ad un post il suo pensiero che in sintesi era questo: “Sto pensando seriamente: chi me lo ha fatto fare?”

Anzichè questi arguti pensieri filosofici, caro presidente, metta una mano sul cuore e dica cosa intende fare da grande, calcisticamente parlando.

Può mettere in riga questa colorita combriccola di cui è il rappresentante ufficiale, oppure cedere la sua poltrona ad altri.

Se ha la capacità e la possibilità per gestire e comandare, tolga di mezzo chi sta creando problemi e rovinando all’Avellino una immagine che, dal punto di vista societaria, è ai livelli più bassi.

Lo dica con chiarezza, lo faccia. Assuma il comando delle operazioni, come piacerebbe alla tifoseria dell’Avellino, quella squadra di cui lei giura di essere sempre stato tifoso.

Lo dimostri, sfrutti quel residuo di fiducia nei suoi confronti che ancora si registra tra la tifoseria.

Non faccia il ragazzino e dimostri di essere un vero presidente: decida e parli. Prima che sia il popolo sportivo avellinese a farlo.

Il silenzio, in questi casi, non è d’oro ma emana proprio un cattivo odore.

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