Avellino calcio, Braglia: “Gruppo stupendo, ma non scendiamo di livello. Attenzione alla Vibonese”

Battuto il Bari, blindato il secondo posto in classifica, l’Avellino farà visita sabato a una Vibonese in lotta per la salvezza. Piero Braglia non vuole cadute d’attenzione, alla luce delle assenze pesanti di Dossena, Tito e Carriero per squalifica, mentre Santaniello si sottoporrà a tampone di controllo a dieci giorni dalla positività al Covid-19.

“Siamo abituati alle assenze, sarà una partita non semplice perché la Vibonese è una squadra con qualità, ha fatto bene a Palermo, bisogna fare attenzione. Se scendiamo di livello rischiamo contro tutte le avversarie. Da stasera saremo in ritiro, non penso che ci rilasseremo dopo la vittoria col Bari, perché prima ci qualifichiamo ai playoff da secondi e meglio è. Mi era stato chiesto di arrivare nei primi cinque posti, ora dove siamo? E gli altri che dovevano vincere il campionato dove sono?”, ha dichiarato Braglia.

Sui singoli: A Laezza non voglio far fare brutte figure, giocherà quando sarà al top. Errico? Va tenuto come un gioiellino. Baraye non gioca dall’inizio da una vita, va valutato bene. Rocchi sta bene, ma al posto di Luigi Silvestri può giocare anche Ciancio. Io guardo le prestazioni, se uno gioca male va fuori e se fa bene gioca. E’ sempre stato così, non cambio ora. Miceli nelle ultime tre ne ha fatte due brutte, peccato per Dossena che quando gioca bene poi si fa squalificare. In questo gruppo ci sto bene, è stupendo, siamo tutti affiatati. Ma loro fanno i giocatori e io l’allenatore, non mi diverto a lasciare gente a casa”.

Sull’inchiesta della Procura Federale per le presenze in Tribuna Montevergine contro il Bari: “In altri campi ho visto il quadruplo delle persone che c’erano sabato. Forse contro il Bari c’erano una decina di persone in più. Facessero l’indagine. Poi c’è gente che non parlava da anni e che ora parla della nostra partita col Bari. Guardassero altre partite, meglio lasciar perdere. Pubblico allo stadio? Non vedo dove sia il problema, non capisco perché in alcune trasmissioni televisive o nei teatri ci sono persone divise da un vetro mentre allo stadio non ci si può stare distanziati”, ha concluso Braglia.

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