Oldoini: “Affronteremo una squadra votata all’attacco”

Max Oldoini presenta la gara di Coppa contro la Juvenuts Utena: “La Juventus Utena è una squadra che nelle due precedenti partite di Europe Cup ha avuto una media di 81 punti: è un team propenso all’attacco, a correre ed a tirare, soprattutto da tre punti; è una squadra fisica e coperta abbastanza bene in tutti i ruoli. In campionato sta facendo un po’ fatica: ha perso contro Lietuvos e contro Lietkabelis, entrambe molto forti, giocando però solo in 7, dal momento che non erano presenti i due americani Gaines e Dendy. Utena è inoltre una squadra che possiede un sistema di gioco veramente ampio in attacco, con tantissimi schemi e tante situazioni dal post sia per i piccoli che per i lunghi, oltre che il pick and roll per liberare gli esterni. La loro migliore qualità consiste nel produrre molti contropiedi e nel tirare da tre punti grazie agli ottimi tiratori che possiedono. In difesa sono invece molto contenitivi: hanno vari tipi di zone 3-2 e 2-3, fanno in più momenti della partita un pressing a tutto campo e sono infine molto bravi a raddoppiare in post basso. Probabilmente lo faranno anche contro di noi per ostacolare Fesenko, giocatore che sposta gli equilibri. Molto importanti anche le loro individualità: basti pensare a LaRon Dendy, il perno della squadra, oppure a Buterlevicius, il loro miglior tiratore da tre punti”. Oldoini prosegue ancora nella sua analisi al match: “Noi dovremo ripartire dai tre periodi di gioco vinti con Varese, ma ovviamente l’obiettivo primario sarà quello di spostare l’attenzione non sulla fase tecnico-tattica, bensì su quella agonistica e aggressiva: dovremo togliergli l’arma del tiro da tre e contenere le loro percentuali, provando a tenerle sotto il 35%; in attacco dovremo essere bravi a far circolare bene la palla e a punirli sui raddoppi. Inevitabilmente la partita contro Varese ha portato con sé qualche strascico per quanto riguarda l’aspetto del dispendio di energia: ieri abbiamo svolto un lavoro prettamente fisico con un po’ di tiro, mentre Shane Lawal è stato impiegato in un lavoro differenziato un po’ più intenso, in modo tale da permettergli di integrarsi quanto prima possibile sia nel sistema tecnico che in quello fisico”.

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