Avellino: triplo mix in rosa, doppia opzione per la panchina

di Dino Manganiello

In casa Avellino, mentre si ragiona e ci si confronta sulle figure ‘perimetrali’, per capirci le professionalità addette alla gestione degli infortuni, della riatletizzazione, della preparazione atletica…, si sta per arrivare al dunque per quanto riguarda i due pilastri più importanti da ancorare per bene al suolo e sui quali costruire basi solide per la prossima stagione: il nuovo allenatore e la rosa da mettergli a disposizione.

Per quanto riguarda il tecnico, il cerchio si stringe, soprattutto in termini progettuali: un profilo giovane, affamato e rampante (Taurino, Vecchi, Longo, Marcolini…) oppure un trainer esperto (Castori, Boscaglia, Pasquale Marino, Caneo…) che sappia gestire un gruppo che comunque sarà composto da ‘senatori’ anche atipici (perché magari qualcuno sarà reduce dall’ultima fallimentare stagione) e i giovani di buone speranze che a stretto giro arriveranno alla corte biancoverde.

Per quanto concerne quest’ultimo aspetto, quello ovvero relativo alla rosa, Pane, Matera, Dossena, Kanoute, Maniero, Murano, probabilmente anche Silvestri, Kragl e Di Gaudio (nella foto di Maurizio Di Domenico) potrebbero essere tra i riconfermati. In odore di prestito invece Rizzo, Micovschi, Bernardotto e Sbraga. Nebuloso il futuro di molti altri, mentre già si puntano under delle migliori Primavere nazionali ma anche qualche elemento di esperienza per irrobustire soprattutto mediana e attacco. Il tutto a comporre un mosaico a tre facce: elementi della vecchia guardia da rigenerare; volponi che fanno la differenza in categoria; ragazzi affamati, pronti alla lotta ma dotati già di media qualità. Un piano complicato ma adeguato. Le prime mosse a brevissimo.

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