Avellino, ora continuità in attesa di buone nuove dall’infermeria

di Dino Manganiello

In attesa che la giustizia, anche quella sportiva, faccia il suo corso e porti alle opportune sanzioni dopo i fatti a seguito del match tra Avellino e Paganese di domenica scorsa, la truppa biancoverde si accinge a riprendere la preparazione in vista della delicata trasferta del Renzo Barbera, dove i Lupi affronteranno il Palermo attuale terza forza del girone. Si giocherà domenica, ovvero il giorno dopo il big match tra Bari e Catanzaro (sabato 30 ottobre, ore 14.00), nell’ambito di una dodicesima giornata del girone di andata del girone C di Lega Pro che dirà già molto lassù, per quello che concerne le zone nobili della graduatoria.

Anche in Sicilia, va da sé, Piero Braglia si giocherà credibilità e panchina, ma stavolta come a Catania avrà due risultati su tre a disposizione con obiettivo continuità: l’Avellino ha conquistato 8 punti nelle ultime 4 gare, ha segnato 5 reti nelle ultime 2 partite, sta trovando i gol degli attaccanti (in quattro giorni a segno Plescia, Gagliano e Di Gaudio, nella foto di Us Avellino Official) ed è a 4 punti dalla seconda posizione. Numeri non da buttare, ma da migliorare. Con la continuità, appunto.

Restano i malumori, comunque, per la qualità del gioco che i biancoverdi sono capaci di esprimere. Ma questo è un ritornello che ormai va avanti da un anno e mezzo. Piuttosto, Piero Braglia si aggrappa ai report dell’infermeria e dopo aver difeso con le unghie l’operato di staff tecnico-atletico e sanitario ed aver puntato l’indice sugli efetti del terreno in sintetico del Partenio-Lombardi (in special modo quando latita la manutenzione…), incrocia le dita: oltre a Kanoute, reduce da squalifica, potrebbe riabbracciare in settimana Ciancio, Carriero e Maniero, mentre per Santaniello e D’Angelo ci vorrà ancora tempo.

Il capitolo modulo è invece da sviluppare più avanti perché condizionato dalla variabile dei rientri e dal ‘fattore Tito’, confermatosi decisivo con la bella prestazione di ieri, da esterno di mediana. Per il tecnico biancoverde, un bel rompicapo.

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