Avellino nella bufera, con la difesa decimata e rischio lungo stop per Maniero

di Dino Manganiello

Manca ancora ben più di una manciata di gare della stagione regolare e mancano soprattutto quei playoff dove notoriamente “tutto può succedere”. Ma ad Avellino è già cominciata la notte dei lunghi coltelli. Il tutto innescato dal pareggio beffardo con il Messina, sì, ma soprattutto dal’atteggiamento della squadra: pigro, molle, rinunciatario. Che ha avuto un duplice effetto: ha riportato alla memoria le delusioni maturate in questa stagione ed ha gettato una pesante coltre di pessimismo sul futuro biancoverde.

Con queste premesse, la partita con il Catania di mercoledì, recupero del match in programma per la 29esima giornata rinviato lo scorso 26 febbraio causa nevicata da cartolina natalizia, diventa crocevia fondamentale per l’umore dell’ambiente, per la classifica e per lo stesso prosieguo del torneo. Il tutto nella logica del ‘vietato sbagliare’. Il tutto facendo i conti, come sempre, con le grane legate all’infermeria. Il quadro è questo: fuori lo squalificato Mignanelli, fuori gli infortunati Matera e Maniero (attesa per l’esito degli esami ma si teme un lungo stop), timido e solo formale rientro in gruppo per Chiti e Di Gaudio mentre Bove (nella foto di Maurizio Di Domenico) e Scognamiglio, febbricitanti, sono ad alto rischio.

Scatta quindi l’allarme difesa, tanto che dovesse essere ancora 3-5-2, Carmine Gautieri sarebbe obbligato a piazzare Ciancio, Dossena e Silvestri dietro, con Rizzo e il rientrante (da squalifica) Tito sulle corsie esterne mentre davanti toccherà a Jacopo Murano vestire i panni del condottiero e dimostrare di che pasta sia fatto dopo una fin qui breve esperienza in Irpinia affatto esaltante. Visto il possibile lungo stop di Maniero, la cosa non solo è auspicabile, ma necessaria.

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