Avellino mortificato a Bari, 4 gol in 27′ poi si ferma: ma non si doveva vincere?

Difficile trovare gli aggettivi adatti per descrivere una sconfitta così pesante ed umiliante, non tanto per il risultato finale (Bari-Avellino 4-1) quanto per il modo in cui è maturata.

Una prestazione disastrosa attraverso cui è maturata un risultato mortificante, favorito da una difesa disastrosa e il resto della squadra che ha combinato praticamente nulla.

Infierire su un gruppo di inguardabili giocatori in questo momento sarebbe troppo facile.

Taluni hanno dimostrati di essere più bravi con le parole anzichè con il pallone, lo stesso dicasi per un allenatore a cui piace infilarsi in polemiche stupide dimenticando che il calcio è fatto di risultati.

Vinciamo noi

Sono peggio di quattro ceffoni quei gol presi dall’Avellino.

Una società di spessore metterebbe i giocatori in castigo costringendoli a guardare cento volte il primo tempo di Bari-Avellino, come nel “Secondo tragico Fantozzi” con il povero cristo costretto ad assistere – per punizione – alla pellicola La corazzata Potëmkin.

Il presidente ha visto la sua ottimistica previsione, la sua certezza in merito al risultata, stracciata dal pessimo rendimento dei suoi dipendenti. Quell’Avellino costato milioni di euro, con giocatori pagati e coccolati ma incapaci di rendere una soddisfazione ad Angelo D’Agostino che ha clamorosamente fallito il pronostico.

Quattro schiaffi

Le immagini televisive sono state eloquenti, meglio rivedere quei quattro gol.

Il primo: il grande Dossena dinanzi alla propria area smista la palla ad Aloi che la perde ad opera di lollo pronto ad affidarla a Narras che la mette dentro. Siamo al 14′ ed è 1-0 per il Bari.

Il secondo: ilbravissimo Luigi Silvestri prova ad intervenire, con un colpo di testa, dinanzi all’area irpina ma sbaglia scelleratamente l’appoggio verso il portiere Forte consentendo a inserisce Celiento di isnerirsi per beffare tutti. Siamo al 16′ ed è 2-0 per il Bari.

Il terzo: l’ottimo capitano Miceli (si, quello che ha preteso giustificazioni da Braglia per certe dichiarazioni del tecnico) sbaglia la gestione della palla a centrocampo regalando palla agli avversari: Maita conquista palla e serve Marras, che salta Forte il quale lo mette giù. Rigore poi trasformato da Antenucci. Siamo al 26′ ed è 3-0 per il Bari.

Il quarto: il sempre grande Dossena si perde Marras che “uccella” Forte e mette la palla in rete. Siamo al 41′ ed è 4-0 per il Bari.

Partita finita

Nel secondo tempo il Bari ha evitato di infierire, ha colpito una traversa con D’Ursi e si è stropicciato gli occhi nel vedere segnare Bernardotto, l’attaccante che si ispira a Lukaku il quale ha avuto il buonsenso di evitare l’esultanza per un gol che serve solo per le statistiche ma non salva la faccia a un Avellino da schiaffi.

Bari-Avellino 4-1

BARI (3-4-3): Frattali; Celiento (25′ st Corsinelli), Ciofani, Di Cesare (1′ st Perrotta); Semenzato, Lollo, Maita (17′ st Bianco), D’Orazio; Marras (11′ st Candellone), Antenucci (11′ st Simeri), D’Ursi. A disp.: Liso, Marfella, Hamlili, Andreoni. All.: Auteri.

AVELLINO (4-4-2): Forte; Ciancio, Dossena, Miceli, L. Silvestri; Adamo (12′ st M. Silvestri), Aloi (30′ st Rizzo), D’Angelo (12′ st Bruzzo), Tito; Santaniello (16′ st Bernardotto), Fella (16′ st Maniero). A disp.: Pane, Pizzella, Leoni, Errico, Rocchi, Burgio, Nikolic. All.: Braglia.

ARBITRO: Ricci di Firenze.

Guardalinee: Buonocore-Pragliola. 

Quarto uomo: Longo. 

MARCATORI: 14′ pt Marras, 16′ pt Celiento, 26′ pt Antenucci (rig.), 41′ pt Antenucci, 48′ st Bernardotto.

NOTE: gara a porte chiuse. Ammoniti: Aloi, Ciancio, Fella, Ciofani, Lollo. Angoli: 4-2 per l’Avellino. Recupero: pt 1′, st 4′.

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