Avellino, lo stadio tabù e le tre opzioni per il futuro

di Dino Manganiello

L’interrogativo è: cosa succederà poco prima di mezzanotte di mercoledì 20 ottobre? Come andrà a finire? Le opzioni sono tre: l’Avellino sbanca Catania e Piero Braglia si ripropone più o meno col vento in poppa;

combinando risultato e prestazione ogni decisione viene rimandata a domenica prossima quando al Partenio-Lombardi arriverà la Paganese;

al Massimino matura un’altra figuraccia che porterà a decisioni non più procastinabili.

La situazione è questa, tanto che la proprietà biancoverde si è già preventivamente mossa per non farsi trovare impreparata in caso di disastro. Sono emersi i nomi di Osti, Foscarini, Venturato… Risultano anche un paio di outsiders nel lotto e arrivano conferme circa l’ipotesi che l’eventuale repulisti coinvolgerebbe anche il Ds. Tutto ciò, ed anche molto altro, passa dal match contro i ragazzi di Francesco Baldini, diventati eroi per la piazza etnea visto che in pratica poche ore fa hanno percepito l’unico stipendio stagionale e che nonostante ciò stanno onorando la maglia. Sarà anche per questo motivo una gara molto complicata, nonostante le importanti assenze tra i rossoazzurri di Piccolo e Pinto. Sarà una gara complicata perché al Massimino l’Avellino ha perso gli ultimi 8 confronti ed ha vinto una sola volta, 73 anni fa. Sarà una gara molto complicata anche perché tra i biancoverdi non sono disponibili Scognamiglio e D’Angelo mentre Ciancio, Carriero, Kanoute e Maniero non sono al meglio.

Entrambe le contendenti si schiereranno comunque con il 4-3-3. Tra i siciliani ballottaggio Provenzano-Greco in mediana mentre centrale nel tridente agirà Luca Moro, capocannoniere a sorpresa del girone. Braglia potrebbe lanciare Rizzo dietro in luogo di Ciancio con Aloi, De Francesco e Mastalli in mezzo al campo e Plescia punta centrale. A meno che anche stavolta si voglia giocare a dadi con la sorte e gettare nella mischia gli incerottati.

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